POLITICANDO/ All’Ars tutti contro Crocetta, ma nessuno lo manderà a casa

COSA NON SI FA PER I SOLDI. AH, LA GRANDE POLITICA…

di Carmelo Raffa

Qualche osservatore politico – con un po’ di ritardo – si è accorto che i parlamentari di Sala d’Ercole non hanno alcuna intenzione di andare a casa. Soni in maggioranza contro il Governo regionale di Rosario Crocetta. Ma non si sognano certo di votare la mozione di sfiducia allo stesso Governo. Per essere precisi – questa almeno la nostra sensazione – la mozione di sfiducia allo scalcagnato esecutivo Crocetta si materializzerà nell’Aula del Parlamento siciliano solo quando i nostri deputati avranno la certezza che non ci saranno mai 46 deputati pronti a votarla.

Non è bello, ma è anche logico: nessun deputato dell’Ars è disposto a rinunciare a tre anni di indennità parlamentare. Al massimo, faranno ‘friggere’ il Governo Crocetta, lasciandolo senza maggioranza.

Il 4 giugno da questa testata veniva pubblicata una nota dal titolo “Gianfranco Miccichè si ‘confessa’: “Mi sono candidato alle europee perché con 4 mila euro al mese non si può vivere”. Forse siamo stati eccessivi nei confronti di Miccichè per quello che aveva affermato pubblicamente.

Riprendiamo la parte finale di quella nota: “Affermare, quindi, che 4 mila euro per Lei (Miccichè) sono insufficienti sicuramente le rende onore, perché molti suoi colleghi in politica pensano la stessa cosa, ma non l’affermeranno mai, neanche sotto tortura. In questo, beh, è stato sincero. Almeno questa volta dobbiamo comunque prendere atto che lei, invece, rischiando di diventare impopolare, l’ha detto a chiare lettere”

Ed ecco la prova provata della sincerità manifestata chiaramente da Gianfranco Miccichè e l’ipocrisia strisciante della maggioranza dei parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. I quali sono consapevoli dei danni già prodotti dal Crocetta-pensiero, sono consapevoli che la prosecuzione di questo Governo e di questa legislatura non porterà risultati concreti su sviluppo, rilancio produttivo ed occupazionale nell’Isola, ma di togliere le tende da Palazzo Reale – la sede del parlamento siciliano – non se ne parla nemmeno.

Un Governo regionale che rimane in carica per tirare a campare a chi serve? Alla Sicilia ed ai siciliani sicuramente no! E allora perché, cari deputati dell’Ars, non mandarlo a casa? Per mantenere lo stato privilegiato con gli annessi e connessi di parlamentare? Per non rischiare di perdere un reddito elevato utile al sostegno delle vostre famiglie?

Riflettete bene, cari parlamentari, perché il popolo non è sempre “minchia” ed al momento giusto giudicherà fatti e misfatti perpetrati in questa triste Isola.

 

 


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