Polemiche sulle nomine nella sanità: affari elettorali?

Sta suscitando un vespaio di polemiche la mossa  del governo regionale siciliano sui commissari straordinari delle  Aziende sanitarie e ospedaliere dell’Isola. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, la sensazione diffusa è che le sostituzioni e le conferme non hanno nulla a che vedere con il buon funzionamento della sanità pubblica siciliana, che rimane un delirio di clientele. Il ‘cambio dei cavalli’, come già accennato, si è reso necessario in vista delle imminenti elezioni politiche nazionali. L’ennesina dimostrazione che, in Sicilia, la sanità pubblica, prima che ai malati, serve ai Partiti.

Al vetriolo il commento del vicepresidente della commissione Sanità dell’Ars, Vincenzo Fontana:  “Non si e’ voluto aspettare l’attuazione di un bando gia’ esistente e questa accelerazione ha una sola ratio, non di certo tecnica ma, analizzando i nomi della girandola di esclusioni, di conferme e nomine, meramente politica anzi, elettorale”.

Per Salvino Caputo. vicepresidente della Terza Commissione dell’Ars, “La storia si ripete.  Perché ho la forte sensazione che il presidente Crocetta, in quanto a spoil system, nomine e tagli, non si stia comportando tanto diversamente da quanto aveva fatto Lombardo nel suo quadriennio? Da un primo esame dei nomi, fra quanti vengono tagliati, mantenuti e nominati nella Sanità isolana – spiega il deputato Pdl – sembra proprio che il neo governatore si stia attaccando, come già accaduto in un recente passato, esclusivamente alle appartenenze politiche.

Critica anche la Cgil:  “Che fosse necessario intervenire sulle aziende sanitarie è opinione condivisa da Fp Cgil, ma i criteri adottati al tal fine suscitano perplessità”. Lo dicono in una nota Michele Palazzotto, segretario generale di Fp Cgil Sicilia e Renato Costa, segretario di Fp Cgil Medici Sicilia. Che sottolineano “la tempistica dell’operazione: i commissari sarebbero naturalmente scaduti fra qualche mese, ed è difficile – scrivono – comprenderne l’urgenza di tale provvedimento”.


Perplessità suscitano anche i criteri adottati, che, dicono “non brillano per trasparenza”.
“Sono legati alle valutazioni negative dell’Agenas?”, si chiedono Palazzotto e Costa. E rispondono: “Crediamo di no, perché non tutti i cosiddetti ‘bocciati’ sono stati oggetto di rimozione”. E ancora: “Dipendono dalle appartenenze politiche? Speriamo di no perché da più parti si è detto che questo governo è attento alle competenze e non alle appartenenze. Permane quindi – scrivono i segretari – qualche dubbio che speriamo sia smentito dai fatti.

Non vorremmo infatti, che qualche scelta coraggiosa a difesa del servizio sanitario pubblico operata nei mesi scorsi da qualche commissario non in linea con la precedente gestione della sanità, possa aver pesato sulla repentina rimozione. Fp Cgil Sicilia vigilerà affinché le scelte a difesa del servizio sanitario pubblico siano tutelate e incrementate da chi avrà la responsabilità di dirigere le aziende sanitarie e soprattutto che l’indirizzo del governo regionale sia finalizzato alla tutele del diritto alla salute dei cittadini siciliani”.

Sanità siciliana, si vota quindi si cambia…


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Sta suscitando un vespaio di polemiche la mossa  del governo regionale siciliano sui commissari straordinari delle  aziende sanitarie e ospedaliere dell’isola. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, la sensazione diffusa è che le sostituzioni e le conferme non hanno nulla a che vedere con il buon funzionamento della sanità pubblica siciliana, che rimane un delirio di clientele. Il ‘cambio dei cavalli’, come già accennato, si è reso necessario in vista delle imminenti elezioni politiche nazionali. L’ennesina dimostrazione che, in sicilia, la sanità pubblica, prima che ai malati, serve ai partiti.

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