Le fiamme sono tornate a divampare dopo 70 ore dall'impressionante rogo che ha messo in ginocchio diverse aziende zootecniche del Ragusano, colpendo in particolare modo la comunità di Chiaramonte Gulfi. Sull'origine dolosa oramai non sembrano esserci dubbi: i piromani punterebbero a zone difficili da raggiungere
Pineta degli Iblei, nuovi incendi in zona san Marco Gli autori avrebbero buona conoscenza dei luoghi
Che dietro gli incendi che stanno devastando la provincia di Ragusa e, nello specifico, l’area boschiva che circonda Chiaramonte Gulfi, ci sia la mano di uno o più piromani sembra ormai una certezza. Le temperature da ieri sono scese, ma stamattina la pineta è tornata a bruciare: dopo 70 ore, gli alberi di contrada San Marco sono di nuovo in fiamme così come la zona di Cassarello.
I canadair sono tornati in azione, e i presidi dei vigili del fuoco sono stati riattivati, soprattutto a difesa delle aziende zootecniche. Diverse decine le segnalazioni effettuate in queste ore alle forze dell’ordine anche per cercare di incastrare presunti responsabili. Secondo i carabinieri di Chiaramonte e il corpo forestale, gli autori avrebbero una profonda conoscenza dei luoghi in quanto l’incendio è partito da San Marco, una zona che dà sulla statale Ragusa-Catania, ma da cui non è possibile accedere dalla strada.
Questa mattina, al Comune di Chiaramonte Gulfi, si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa convocata dal sindaco, Sebastiano Gurrieri, per fare il punto sull’incendio che nel fine settimana ha devastato la pineta ma, alla luce di quanto sta avvenendo e di altre riunioni urgenti in corso proprio in questi momenti, è stata rinviata a mercoledì alle ore 11. Si è tenuto, invece, il vertice in prefettura per spiegare, più che altro, come inizia e come funziona la procedura che mette in moto la macchina dei soccorsi, dato che fortissime sono state le recriminazioni dovute al fatto che l’allarme, venerdì scorso, è stato lanciato quando mancavano pochi minuti a mezzogiorno ma il primo canadair si è visto solo verso le 18. E, dopo il tramonto, ha ovviamente dovuto interrompere il proprio lavoro. Il prefetto ha ammesso anche che quest’anno la Sicilia può contare su un numero minore di mezzi aerei, appena cinque.
Gurrieri, intanto, ieri mattina si è recato in visita nelle aziende devastate dai roghi. Ha parlato con i titolari e sta iniziando la raccolta dei dati e delle informazioni per arrivare a una stima precisa dei danni.