Il 44enne, indagato per atti persecutori, è finito in carcere. In più occasioni avrebbe afferrato la vittima per i polsi, l'avrebbe schiaffeggiata e le avrebbe anche sbattuto la testa contro il muro. La donna ha raccontato tutto ai carabinieri
Picchia e minaccia la compagna che lo vuole lasciare «Te la faccio finire male, occhio quando esci di casa»
«Se mi lasci te la faccio finire male, ti faccio sparire dalla circolazione. Stai attenta per strada che ti butto la macchina addosso». È questo il tenore delle minacce di un 44enne nei confronti della ex compagna un anno più giovane di lui. L’uomo, indagato per atti persecutori, è finito in carcere.
Durante la relazione durata cinque anni e una convivenza di appena 15 giorni, l’uomo – di professione meccanico – avrebbe sempre avuto comportamenti violenti sia verbali che fisici. «Vai a
prostituirti, così porti i soldi a casa», avrebbe ancora detto il 44enne alla donna che già nel 2019 aveva manifestato la volontà di interrompere il rapporto. In quella occasione, l’uomo l’avrebbe afferrata per i polsi e schiaffeggiata. Da quel momento, sarebbe diventato ancora più morboso il controllo del cellulare e dei social network della vittima da parte del compagno che avrebbe preteso delucidazioni su tutti i contatti e avrebbe imposto limitazioni sulle persone da aggiungere o seguire online.
In una occasione, mentre si trovavano in auto, il 44enne avrebbe una condotta di guida dissennata per incuterle paura mettendo in
pericolo pedoni e automobilisti.
La donna in passato aveva già sporto due querele nei confronti del compagno, una delle quali poi ritirata su pressioni di quest’ultimo anche tramite minacce: «Se mi lasci te la faccio finire male, stai attenta per strada che ti
butto la macchina addosso. Occhio quando esci da casa».
Nel breve periodo di convivenza, inoltre l’uomo avrebbe riempito di continue ingiurie e
minacce la vittima. Dopo un rimprovero per il suo stato di ubriachezza, l’uomo le
avrebbe intimato di andarsene tanto che la 43enne era stata
costretta a chiamare i carabinieri che lo avevano allontanato. «Domani vedi come te la faccio finire», avrebbe detto l’uomo proprio davanti ai militari.
Nei primi giorni di agosto, l’uomo sarebbe tornato due volte dalla donna per
chiederle di riallacciare il loro rapporto. In una di queste occasioni, da ubriaco si sarebbe addormentato sul pianerottolo del palazzo. Il 15 agosto, trovando aperta la porta di casa della donna, sarebbe entrato nell’appartamento colpendola
con schiaffi, sbattendole la testa contro il muro e distruggendo mobili e suppellettili, tanto
che il frastuono provocato ha indotto i vicini a chiedere l’intervento delle forze
dell’ordine. L’uomo è riuscito a scappare prima del loro arrivo. Le ferite, refertate dai medici del Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, e lo stato
di profonda prostrazione psicologica hanno indotto la donna a riferire tutto
ai militari.