Un’assemblea d’istituto in una scuola superiore di provincia diventa un caso nazionale. È successo alla scuola Majorana-Cascino di Piazza Armerina, nell’Ennese, quando durante un incontro organizzato dagli studenti con l’organizzazione Meglio Legale per «fare informazione sul tema della cannabis e della sua regolamentazione», la polizia ha fatto irruzione identificando gli organizzatori della manifestazione, che peraltro […]
Polizia irrompe a scuola durante incontro su cannabis legale. «Non fermi il narcotraffico mandando i cani dai ragazzini»
Un’assemblea d’istituto in una scuola superiore di provincia diventa un caso nazionale. È successo alla scuola Majorana-Cascino di Piazza Armerina, nell’Ennese, quando durante un incontro organizzato dagli studenti con l’organizzazione Meglio Legale per «fare informazione sul tema della cannabis e della sua regolamentazione», la polizia ha fatto irruzione identificando gli organizzatori della manifestazione, che peraltro era stata autorizzata dalla dirigente scolastica.
«Al di à del fatto che si parlasse di cannabis, il diritto di assemblea è costituzionalmente riconosciuto a ogni cittadino e protetto e garantito dallo statuto degli studenti – spiega a MeridioNews Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale – L’assemblea di istituto è il primo esempio di democrazia con cui si cimentano e far conoscere loro così il volto dello Stato, attraverso la polizia che li va a identificare non è una cosa normale».
Inevitabili le polemiche, con i giovani del Partito democratico ennese che hanno richiesto persino un’interrogazione parlamentare in presenza del ministro dell’Interno per dare spiegazioni riguardo l’accaduto. Di certo c’è che l’assemblea si stava svolgendo nell’assoluta legalità, come confermato dalla preside dell’istituto, Lidia Gangi, assente al momento dell’irruzione, che è avvenuta prima delle dieci del mattino e ha potuto interloquire solo per via telefonica con un ispettore di polizia, che ha parlato di intervento a seguito di una segnalazione ricevuta da Enna. Le parole di rassicurazione della dirigente, tuttavia, non hanno impedito alle forze dell’ordine di identificare gli studenti accreditati come organizzatori.
«Da tre anni abbiamo fatto più di cento incontri di questo tipo – continua Soldo – Ma mai era successa una cosa del genere. Eravamo dispiaciuti di non potere essere andati in presenza a Piazza Armerina, la mail con cui ci hanno chiesto l’incontro era molto bella. Non promuoviamo il consumo di cannabis, tra le prime cose che facciamo è mettere al corrente i giovani dei rischi che comporta. Rischi di cui certo non li informano gli spacciatori. Al mercato nero la cannabis può essere tagliata con sostanze tossiche come lana di vetro, piombo, lacca. Facciamo giusta informazione. Poi pensiamo che per fermare il narcotraffico non bisogna andare con i cani dai ragazzini nelle scuole. Dal ragazzino non arrivi a Pablo Escobar. Devi piuttosto fare in modo che lo spacciatore non arrivi dal ragazzo».