In una delle fermate cittadine più frequentate da pendolari, visitatori e scolaresche in gita, si racconta una situazione di ordinaria emergenza igienica. Con la spazzatura che spunta ovunque. «Anzi oggi non c'è puzza di urina», commenta una ragazza. «E poi parlano della Campania...», aggiunge uno studente partenopeo in vacanza
Piazza Alcalà, aiuole e fontane sommerse dai rifiuti Una cittadina: «Non meritiamo i turisti che vengono»
«E poi parlano della Campania…». Attacca così, senza nascondere il tono polemico, un giovane dall’accento partenopeo in gita a Catania. Insieme alla sua classe, aspetta alla fermata di piazza Alcalà il pullman che deve portarli in giro. Circondati dai rifiuti, che straripano da posti non pensati per accoglierli. Come una fontanella e le aiuole, mentre il cestino – svuotato da poco – resta vuoto. Insieme alla scolaresca campana, diversi cittadini attendono anche loro il bus in una delle fermate più frequentate dai pendolari. «Anzi oggi si sta bene, non c’è puzza di urina. Di solito la fontana viene usata per fare quello», racconta una giovane di Motta Sant’Anastasia, che ogni giorno si sposta a Catania per lavoro.
Ma se i cittadini sembrano averci fatto il callo e raccontano di una situazione di ordinaria emergenza igienica, i più perplessi sono proprio i giovani campani. Che parlottano tra loro indicano le aiuole sommerse dai bicchieri del noto fast food che dà sulla piazza Alcalà. «Non c’è nemmeno un’area di sosta per aspettare il pullman. Dobbiamo sperare che il nostro autista ci veda», aggiunge la docente che accompagna la scolaresca. I bus accostano semplicemente, mentre le auto passano accanto ai visitatori intenti a sistemare i propri bagagli. «Tra lo smog, la spazzatura e tutto il resto non meritiamo i turisti che vengono», commenta la scena una donna di Misterbianco.
A spiegare la situazione a chi non è etneo ci pensa un gruppo di universitari da Caltagirone: «Siete fortunati che hanno svuotato il cestino. Il sabato, dopo le corse della tarda mattinata, è anche peggio». E il weekend sembra essere proprio il momento in cui la piazza tocca il livello di pulizia più basso. «Sabato e domenica regna l’anarchia – racconta un anziano signore diretto a Pozzallo – Nel periodo delle gite è anche peggio, perché il numero di persone che aspetta è maggiore».