Il protocollo è stato firmato in occasione di Blue Sea Land di Mazara, l’Expo internazionale dei distretti agroalimentari del Mediterraneo. A volerlo il locale distretto Pesca. Pesce spada e tonno verranno distribuiti nelle sedi di Palermo e Catania da cui dipendono oltre 260mila persone. Si cerca un magazzino da 1.500 metri quadri
Pescato sequestrato sarà donato alle famiglie povere Accordo con Banco Alimentare, Sicilia prima regione
Il pescato sequestrato sarà donato alle associazioni di carità. Merito dell’accordo sottoscritto tra il Distretto della Pesca di Mazara e il Banco Alimentare, in occasione di Blue Sea Land di Mazara, l’Expo internazionale dei distretti agroalimentari del Mediterraneo. Tema principale dell’evento proprio la lotta allo spreco alimentare. Tra le varie iniziative è stato siglato anche l’accordo che prevede il conferimento alle associazioni di carità del pescato sequestrato perché venga distribuito alle famiglie indigenti. Firmatari sono stati Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto della Pesca di Mazara e Marco Lucchini presidente della fondazione Banco Alimentare.
«La Sicilia è la prima regione d’Italia a firmare il protocollo d’intesa che mira al recupero di diverse tonnellate di pesce di grossa taglia, come tonno e pesce spada, – spiega Tumbiolo – che viene sequestrato dalla Guardia Costiera perché sotto taglia, protetto dal fermo biologico o ancora perché le barche con cui è stato pescato non sono autorizzate». Il pesce confiscato verrà distribuito alla sede di Palermo del Banco Alimentare, che supporta 299 strutture caritative che aiutano 102mila persone e alla sede del Banco Alimentare di Catania a cui fanno riferimento 499 strutture caritative che offrono aiuto a 160mila persone.
«Sta aumentando, grazie all’entrata in vigore della legge contro gli sprechi alimentari, la disponibilità della filiera agroalimentare a donare le proprie eccedenze di produzione per fini solidaristici – spiega Lucchini –. La Sicilia è oggi un esempio per l’intera nazione». Il primo passo è stato fatto, ma la fondazione annuncia che presto si occuperà di stipulare un accordo ad hoc anche per il pesce di piccola taglia.
Resta però una difficoltà per il Banco Alimentare di Palermo: trovare in tempi brevi un magazzino di almeno 1500 metri quadrati in comodato d’uso gratuito. «Spesso i sequestri vengono fatti di notte o alle prime luci dell’alba ed è necessario disporre di celle frigorifere per conservare il pesce o di uno spazio per poterlo lavorare e distribuire già in porzioni – spiega ancora Lucchini -, altrimenti per i prossimi mesi ci saranno difficoltà nel far fronte a questi nuovi impegni che significano alimenti, proteine nobili, per chi non ha la possibilità di fare la spesa».