Politica

Per il palazzetto della Giustizia a Catania resta la prima pietra. Il Movimento 5 Stelle ha indicato le alternative

Definita come la cittadella giudiziaria, il palazzetto che sorgerà accanto le Ciminiere di Catania, sembra rimanere bloccato proprio dalla Giustizia. A richiamare l’attenzione sull’opera, tanto attesa dagli operatori di settore ma anche dai cittadini, è il Movimento 5 Stelle. La posa della prima pietra, che doveva segnare l’avvio dei lavori spediti verso la realizzazione della struttura, è rimasta tale. Sulla vicenda, infatti, pende un ricorso promosso proprio dai pentastellati e dall’Osservatorio per le politiche Urbane e Territoriali della città etnea.
Ricorso che ha subito due rinvii: il primo, per una inusuale “assenza del relatore”, il secondo, dopo che l’udienza era stata fissata per il 6 dicembre prossimo, a data da destinarsi per non meglio specificati motivi.
«È inquietante e strano – ha commentato il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi – che non sia stato specificato il motivo del secondo rinvio e che si siano iniziati i lavori senza tenere in considerazione il nostro ricorso». Preoccupa il possibile silenzio che sulla zona e sul progetto possa calare con il conseguente abbandono al degrado. Un’area che poteva rappresentare un importante sfogo sul mare, luogo ideale per un parco urbano centro che soffoca nel cemento e con un deficit di verde spaventoso, privata di ogni finestra sul mare, rimane chiusa e inutilizzabile dal pubblico.
«Abbiamo sempre ribadito – continua – l’utilità e la necessità di nuovi uffici giudiziari, ma in luoghi alternativi, più congrui e funzionali, soprattutto realizzati in tempi celeri, considerato anche il recente crollo del tetto in uno degli uffici di piazza Verga. Alternative ne abbiamo proposte diverse e in tutte le opportune sedi istituzionali. Attendiamo fiduciosi l’esito del ricorso, consapevoli di aver fatto il possibile, sul piano politico e giudiziario».

Umberto Triolo

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