A denunciare l'episodio che risale a lunedì mattina è Angelica Petrina, la rappresentante provinciale della Lega anti-vivisezione. Stando a un'altra ricostruzione, sul posto si sarebbe recato anche un consigliere che avrebbe redarguito la vittima
Pedara, poliziotta aggredita mentre sfama randagi Colpita alle costole dopo essere stata fotografata
Aggressione, lunedì a Pedara, ai danni di una donna, di professione agente di polizia, che stava dando da mangiare a una cucciolata. A parlare dell’accaduto, avvenuto intorno alle 9.30 nella zona Tardaria, è Angelica Petrina, rappresentante etnea della Lega anti-vivisezione (Lav). «Esprimo la mia piena e incondizionata solidarietà alla signora – dichiara Petrina -. Ha subito la frattura di una costola solo per essere intervenuta a sfamare i randagi. Mi hanno detto ne avrà per 15 giorni».
La vittima dell’aggressione si trovava a bordo della propria auto, quando avrebbe notato la presenza di diversi cuccioli insieme alla madre. La donna si sarebbe fermata per dare loro da mangiare. All’improvviso, però, si sarebbe avvicinata, a bordo di un’altra auto, un’altra donna che l’avrebbe iniziata a fotografare. Ne sarebbe venuta fuori dapprima una discussione e successivamente una aggressione fisica. L’aggressora avrebbe colpita la poliziotta alle costole.
A esprimere solidarietà all’agente è anche Enrico Rizzi, presidente del Nucleo operativo italiano tutela animali onlus, con un messaggio sulla pagina Facebook dell’associazione. «La poliziotta è stata presa a calci e pugni da un’altra donna mentre dava da mangiare a una cagna randagia che aveva da poco partorito. Ma non è finita – racconta Rizzi -. Poco dopo l’aggressione sarebbe arrivato sul posto un consigliere comunale che avrebbe redarguito la vittima. Un fatto inaccettabile e vergognoso».
Sul randagismo esistente a Pedara la rappresentante della Lav etnea evidenzia come il fenomeno sia particolarmente esteso. «Non ci sono stime ufficiali ma i randagi presenti sul territorio potrebbero essere circa quattrocento – spiega Petrina -. Il Comune potrebbe avere delle responsabilità».