PD, Roma non ridiscute la composizione del Governo Crocetta bis

DICONO CHE L’ATTUALE ESECUTIVO REGIONALE NON HA UNA MAGGIORANZA. FALSO. PERCHE’ QUANDO SI PROFILA IL PERICOLO DI ANDARE TUTTI A CASA – COME IERI SERA E FOSSE SALTATO IL MUTUO ‘ASCARO’ – TUTTI I DEPUTATI SI MOBILITANO PER EVITARE LO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DI SALA D’ERCOLE

di Carmelo Raffa

Apprendiamo che in data odierna i vertici nazionali e i vertici regionali del PD non discuteranno l’eventuale ricomposizione del Governo siciliano di Rosario Crocetta. A quanto pare la riunione tra il Vice Segretario Nazionale del PD, Lorenzo Guerini, ed il Segretario Regionale del Partito Democratico Fausto Raciti ci sarebbe stata. Ma il Governo Crocetta bis, almeno in questa fase, non verrà toccato.

Di fatto, è saltata l’aspettativa manifestata da Antonello Cracolici ed i cuperliani siculi di ridiscutere la composizione del nuovo Governo di Rosario Crocetta.

Ci chiediamo perché Fausto Raciti, neo segretario eletto – come da noi preventivato con molto anticipo – da un’armata Brancaleone alla guida del PD siciliano, prima di richiedere l’incontro romano non abbia sentito il dovere di convocare la Direzione Regionale del Partito per discutere nella sede propria le problematiche siciliane e dopo la relativa condivisione – e con un mandato specifico – richiedere, con forza, l’incontro con la Segreteria Nazionale del Partito.

Il fatto vero che constatiamo è che Fausto Raciti si ritrova in minoranza, poiché negli ultimi giorni si è ricompattata l’area che ha sostenuto in Sicilia Matteo Renzi alle primarie dell’8 dicembre. Il paradosso è che se non si fosse creata l’armata Brancaleone i renziani, con ogni probabilità, non avrebbero avuto la maggioranza assoluta all’interno del PD.

Invece la candidatura ritenuta dai pochi accorti solitaria del Segretario uscente Giuseppe Lupo ha avuto un forte successo, tant’è vero che ha fatto conseguire ai propri amici circa il 35% dei posti negli organismi regionali del Partito. Aggiungendo, a questi, gli incarichi conseguiti dai renziani doc di Faraone ed altri non doc, comprese le persone vicine a Crocetta, si nota chiaramente la soccombenza di Raciti e dei cuperliani.

A questo punto Raciti continuerà a perderci la faccia? Dobbiamo ribadire che questa persona ha dimostrato e dimostra molto coraggio nell’affrontare le varie situazioni. Ma il coraggio non basta perché occorrono i numeri ed i numeri non ci sono!

E Antonello Cracolici? Nonostante esterni la massima insoddisfazione, ieri sera, a Sala d’Ercole, è stato determinante, insieme con i suoi, per l’approvazione del fatidico mutuo ‘ascaro’.

Antonello quando accusa gli altri di fare gli interessi della propria corrente non dovrebbe dimenticare che nella precedente esperienza del Governo di Raffaele Lombardo, propose la nomina ad assessore all’Energia dell’Avvocato Pier Carmelo Russo. Questa proposta la fece in sede di Partito o direttamente a Lombardo?

 

Oggi Cracolici accusa Lupo di fare i propri interessi. E lui, per quattro anni, quando – insieme con il senatore Giuseppe Lumia – ha imposto al PD l’accordo con Lombardo quali interessi ha perseguito? Gli interessi del PD siciliano? Non ci sembra. E nemmeno gli interessi della Sicilia. Solo i propri interessi. Insomma: che certe prediche arrivino dal ‘pulpito’ di Cracolici è veramente incredibile!

E per quanto riguarda la nomina dei manager della Sanità? Giuseppe Lupo ci ha detto chiaramente che le nomine doveva farle in perfetta autonomia il Governatore. Purtroppo, non siamo riusciti a sapere l’opinione dell’ex capogruppo all’Ars al riguardo, sia prima che dopo le nomine.

Di Mirello Crisafulli dobbiamo affermare che ha dato invece e continua a dare segnali di coerenza. Ora con Crocetta e ieri con Lombardo continua ad essere contrario a designazioni correntizie.

Infine dobbiamo prendere atto che questo Governo è nato, in primo luogo, perché ha avuto la piena benedizione di Matteo Renzi. Seguita dal beneplacido degli altri partiti e gruppi che si richiamano alla maggioranza.

Strana maggioranza? Certamente, ma fino a quando esiste, il Governo sopravvive. Anche alla luce di quello che è accaduto ieri sera all’Ars. Con i deputati – sia di maggioranza, sia di opposizione – per salvaguardare la propria poltrona ed evitare così il tanto pericoloso (per loro) ritorno alle urne – hanno tenuto in vita questo Governo.

 

 


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