«Se inviti ancora quei bastardi a casa nostra, i fiori li metteranno sulla tua cassa da morto». Queste le parole stampate a stampatello su un foglio bianco. Nessuna rivendicazione, ma la lettera è stata spedita da una località siciliana. L'esponente dem aveva spedito un mazzo di fiori e una lettera alle persone ferite da Traini
Pd, lettera con minacce di morte a Rubino Aveva invitato in Sicilia le vittime di Macerata
Ha inviato un mazzo di tulipani rossi alle sei persone colpite con una pistola da Luca Traini a Macerata. E un invito a venire in Sicilia, una volta ristabilitisi. Tanto è bastato ad Antonio Rubino, esponente dissidente del Pd siciliano, per ricevere una lettera con delle minacce di morte. «Se inviti ancora quei bastardi a casa nostra, i fiori li metteranno sulla tua cassa da morto». Queste le parole stampate a stampatello su un foglio bianco. Nessuna rivendicazione, ma la lettera è stata spedita da una località siciliana.
«L’hanno indirizzata a me e spedita nella sede del Pd di Palermo», spiega Rubino, che da qualche settimana ha lanciato il movimento Partigiani del Pd, per criticare le scelte del Partito democratico nella formazione delle liste in Sicilia in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Qualche giorno fa, l’ex responsabile regionale dell’organizzazione dei dem, aveva invitato sull’Isola le vittime della sparatoria di matrice razzista-fascista di Macerata: «Avremmo voluto essere in piazza per difendere voi, noi stessi e la nostra bandiera nazionale dalla violenza fascista – c’era scritto nella lettera che accompagna i fiori -, perché un fatto del genere non accada più. Le autorità locali hanno chiesto di evitare. Questi fiori valgono come segno della nostra vicinanza e della nostra volontà di riscattare l’Italia dalla barbarie in cui vorrebbero portarla. Quando starete meglio saremo felici di ospitarvi nella nostra Sicilia culla di civiltà e città dell’accoglienza per abbracciarvi di persona. Con affetto, I Partigiani del Pd».
Nel pomeriggio Rubino si recherà negli uffici della Digos di Palermo per denunciare quanto accaduto. «Ogni commento su questo episodio – conclude – lo farò dopo aver parlato con la polizia».