Pd, ‘Epurati’ per far posto a due ‘ascari di Bersani?

Un fatto è certo: qualcuno dovrà sostituire nelle liste del Pd siciliano Mirello Crisafulli e Nino Papania. A questo punto, una premessa e una domanda.

La premessa: Mirello Crisafulli e Nino Papania non hanno mai avuto problemi di voti. Il primo Crisafulli) è arrivato primo, nel proprio collegio elettorale – Enna – con oltre 6 mila voti di preferenza, alle primarie di qualche settimana fa. Il secondo (Papania) è stato il più votato nel proprio collegio con una valanga di voti: Trapani.

Entrambi sarebbero stati eletti senza problemi al Parlamento nazionale.

La domanda: chi prenderà il loro posto? Interrogativo non ozioso. Perché il PD romano – questo non va dimenticato – ha provato, in tutti i modi, a piazzare 11 ‘ascari’ nelle liste del Partito in Sicilia. E, alla fine, è riuscito a ‘sistemarne’ solo 8.

Chi sono gli ‘ascari’? Sono i candidati non siciliani che vengono eletti in Sicilia per poi andare a tutelare gli interessi degli elettori di altre regioni. Si tratta, a ben vedere, di una concezione ‘neo-colonialista’ della politica che è tipica del PD, ma anche di Sel, il Partito di Nicki Vendola. Anche questa formazione politica infatti, ha riempito le liste elettorali di non siciliani).

Il dubbio – e ci auguriamo di essere smentiti dai fatti – è che con la scusa dell’ “opportunità”, il PD romano, con in testa il segretario nazionale del Partito Bersani abbia sbattuto fuori dalle liste Crisafulli e Papania per fare posto ad altri due ‘ascari’ di altre regioni italiane.

Lo ripetiamo: la nostra è solo una supposizione che ci auguriamo venga smentita dai fatti. Siamo certi che i parlamentari nazionali del PD siciliano che prenderanno il posto di Crisafulli e di Papania saranno dirigenti locali. Altrimenti saremmo in presenza di un atto di vergognosa prepotenza neo-colonialista.

Detto questo sono interessanti le dichiarazioni rilasciate ieri sera, a caldo da Mirello Crisafulli. “Ho il dovere – ha detto l’ormai ex parlamentare – prima di tutto di rassicurare i dirigenti, gli iscritti al Pd, le cittadine e i cittadini che hanno partecipato alle primarie, dandomi il loro consenso: l’esclusione dalla lista non è stata supportata da nessun articolo di legge, né da alcun articolo del Codice etico. La mia candidatura non contrasta con nessun principio in esso contenuto, come espresso dalla commissione regionale di garanzia prima, e dal documento sottoscritto da tutti i segretari provinciali e dal Segretario regionale Giuseppe Lupo dopo. La commissione nazionale ha posto una questione di ‘opportunità’, dopo la gogna mediatica alla quale sono stati sottoposti non solo io ma buona parte del territorio regionale Siciliano e in maniera particolare la provincia di Enna. Un atto di vera e propria epurazione che di democratico non ha nulla, figlio di un’aggressione condotta contro il Pd e i suoi dirigenti radicati nel territorio. Un succedaneo dell’ormai consolidato metodo Grillo”.

“Avrei preferito – ha aggiunto Crisafulli – che tale questione di opportunità mi fosse stata posta non, come invece è avvenuto, a ridosso del deposito delle liste, ma prima dello svolgimento delle primarie per la designazione del candidato premier, non foss’altro per rispetto della mia cinquantennale militanza, della storia del partito ennese e siciliano e del giudizio dei tanti elettori del Partito Democratico che voglio rassicurare sul fatto che hanno votato e sostenuto un dirigente che in tanti anni ha lavorato per il suo partito e per la crescita del suo territorio”.

“Questo patrimonio non verrà disperso – ha concluso con ‘ottimismo’ Crisafulli -. Per questa ragione do appuntamento sin da ora alla manifestazione di apertura della campagna elettorale alla quale invito ad essere presente il segretario nazionale e candidato premier, Pierluigi Bersani”.

 


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