Paternò, nuovo furto nel plesso di via Libertà Danni alle 26 aule, materiale didattico distrutto

Non si trovano più parole per definire l’ennesima devastazione messa in atto da vandali e da ladri contro il plesso scolastico di via Libertà, dove hanno sede aule del secondo circolo didattico Giovanni XXIII e dell’istituto comprensivo G.B. Nicolosi. I vandali hanno danneggiato tutte le 26 classi della scuola di entrambi gli istituti, compresa palestra, aula informatica e laboratori. Nella notte di giovedì i vandali, entrati da una porta secondaria, si sono resi protagonisti di un vero e proprio scempio. Distrutte quasi tutte le porte interne, circa una quindicina; messe a soqquadro tutte le aule scolastiche dell’edificio; calpestati e distrutti giochi, materiale didattico, e perfino i lavori dei piccoli studenti della scuola materna. 

I vandali hanno praticato un buco di circa 20 centimetri nel muro attiguo all’aula informatica: con un bastone hanno aperto il maniglione antipanico della porta dell’aula per entrare. Coloro che hanno agito sapevano come comportarsi; erano a conoscenza delle particolarità della porta d’ingresso della stanza, ossia dall’esterno si apre con una chiave, dall’interno premendo il maniglione. Alla fine sono state rubate delle casse acustiche, un modem, due proiettori, un mixer luci. Al vaglio degli inquirenti il sistema di video sorveglianza della scuola, non collegato ad alcun centrale operativa. Sul posto agenti della locale polizia municipale e i carabinieri del comando stazione di Paternò. 

La dirigente dell’istituto comprensivo G.B. Nicolosi, Giusy Morsellino, ha chiesto alle autorità competenti interventi decisivi: «La sola video sorveglianza non basta. Occorre un intervento risolutivo: le scuole potremmo riunirci in rete e magari affidare alla vigilanza privata il controllo delle scuole. Urge un intervento e un incontro col sindaco Mauro Mangano». 

Amarezza e rabbia nelle parole degli insegnanti delle due scuole chiamati, nonostante oggi fosse giorno di festa e non ci fossero lezioni, a mettere in ordine le classi dopo la devastazione per consentire oggi il rientro degli studenti a scuola: «Siamo arrabbiati perché ancora una volta hanno toccato la scuola», hanno affermato all’unisono i docenti, circa una decina, presenti dentro l’edificio. «Ma allo stesso tempo siamo amareggiati perché ancora una volta siamo qui a rattristarci senza che dalle autorità competenti sia stata trovata una soluzione adeguata». 

Prova a reagire la città dopo l’ultima fatto di cronaca nera. Presa di posizione da parte dell’associazione culturale dei giornalisti Il Pungolo, la quale in una nota esprime tutta la propria preoccupazione sui crescenti fatti di microcriminalità che ha colpito la città: «La devastante incursione notturna al plesso scolastico di via Libertà pone la città dinnanzi ad una situazione d’allarme sociale e di mancanza di sicurezza che vanno immediatamente affrontate», si legge in una nota. «Ogni giorno un ennesimo episodio si inserisce in un contesto nel quale si registrano furti, rapine, devastazioni e atti vandalici. Riteniamo che il problema vada affrontato nell’immediato e con decisione. È per questo – concludono i membri – che chiediamo alle Istituzioni di convocare, in maniera urgente, il comitato per l’ordine e la sicurezza, con la seduta da tenersi a Paternò».


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Ancora un assalto nella struttura che ospita il secondo circolo didattico Giovanni XXIII e l'istituto comprensivo G.B. Nicolosi. I ladri - oltre a rubare modem, due proiettori e delle casse - hanno danneggiato tutte le stanze, rovinando anche i lavori degli alunni della scuola materna. La rabbia dei docenti: «Ancora una volta siamo qui a rattristarci senza che dalle autorità sia stata trovata una soluzione». Guarda le foto

Ancora un assalto nella struttura che ospita il secondo circolo didattico Giovanni XXIII e l'istituto comprensivo G.B. Nicolosi. I ladri - oltre a rubare modem, due proiettori e delle casse - hanno danneggiato tutte le stanze, rovinando anche i lavori degli alunni della scuola materna. La rabbia dei docenti: «Ancora una volta siamo qui a rattristarci senza che dalle autorità sia stata trovata una soluzione». Guarda le foto

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