Terzo giorno consecutivo di astensione arbitraria da lavoro da parte degli operai della società che gestisce la nettezza urbana. Gli stipendi latitano mentre la società pone l'accento sugli arretrati dall'ente
Paternò, la protesta dei netturbini non si ferma Rifiuti in strada, Dusty attende soldi dal Comune
Terzo giorno consecutivo di astensione arbitraria da lavoro da parte dei netturbini della Dusty, la società che gestisce la nettezza urbana a Paternò. La protesta è scattata per il mancato pagamento degli stipendi di giugno e ha portato i netturbini a beccarsi una terza denuncia da parte della stessa azienda. La prima denuncia, che ha interessato 50 lavoratori su 71, era relativa alla partecipazione degli operatori ecologici ad una assemblea sindacale della Cisl secondo la Dusty non autorizzata. Le altre due denunce riguardano le due giornate, ieri e l’altro ieri, in cui i netturbini si sarebbero astenuti arbitrariamente da lavoro. Enorme il disservizio provocato in città: le discariche si stanno formando in ogni punto della città. L’ingresso dell’isola ecologica di contrada Tre Fontane è letteralmente ostruito dalla spazzatura.
«Pochi giorni addietro abbiamo liquidato la quattordicesima – ha detto Giuseppe Finocchiaro, responsabile del locale cantiere Dusty – e siamo in attesa del saldo da parte del comune di Paternò di una somma relativa a servizi pregresse e alle fatture di marzo e di aprile. Da quanto appreso però l’ente ha pagato delle fatture alle piattaforme dove conferire i rifiuti». Mensilmente il canone pagato alla Dusty si aggira sui 390mila euro. Oggi pomeriggio, in prefettura, l’azienda e il comune di Paternò dovrebbero prendere parte a una riunione.
I netturbini, intanto, si sono ritrovati all’interno del cantiere di via Giovanni Verga in attesa di qualche decisione. «In questi giorni di protesta – raccontano – non è venuto qui nessuno componenti della giunta». Senza successo il nostro tentativo di contattare il vicesindaco Ezio Mannino; irraggiungibile anche il sindaco Nino Naso, nelle ultime ore non in condizioni fisiche ottimali per un improvviso malore.