Paternò, il rimpasto mette alla prova il sindaco Naso Vito Rau il nome forte. Derby fra Tomasello e Gentile

Dopo mesi di attesa, il sindaco di Paternò Nino Naso è pronto a rimodulare la giunta comunale. L’ingresso di due nuovi assessori verrà ufficializzato in conferenza stampa a Palazzo Ardizzone. L’ex consigliere Vito Rau e Salvo Tomasello, attuale consigliere eletto nella lista Nino Naso sindaco sono i nomi più gettonati. Il primo pare il più certo, mentre dei dubbi sussistono su Tomasello, tanto che nelle ultime ore ha preso quota anche l’idea Francesca Chirieleison, altra consigliera dello stesso gruppo.

Vito Rau – ex assessore nella giunta Failla, ma anche primo dei non eletti nella lista Udc a Catania alle ultime Regionali – entrerebbe in giunta quale espressione del movimento Paternò On che, in aula, conta cinque consiglieri ed è già rappresentato in giunta dal vicesindaco Ezio Mannino. Rau pertanto non sarebbe un assessore di Fratelli D’Italia, il partito al quale ha aderito l’anno scorso e di cui compone il direttivo regionale. Del resto il partito di Giorgia Meloni è già presente in amministrazione con Angelo Calenduccia, uomo di Ignazio La Russa

Al nome di Tomasello si contrappone, oltre a Chirieleison, quello del consigliere comunale Giuseppe Gentile, sempre in quota Nino Naso sindaco. Una lunga riunione nella stanza del sindaco si è consumata fra Naso e quattro componenti del gruppo consigliare (Tomasello, Gentile, Giangreco e Chirieleison, assenti Rapisarda e Paternò). Si ipotizza anche un ulteriore nome che, alla fine, potrebbe mettere tutti d’accordo. Qualora uno fra Tomasello, Gentile o Chirieleison entrasse in giunta, libererebbe un posto in consiglio al primo dei non eletti della civica Nino Naso sindaco, contenitore dove si erano candidati anche esponenti di area Pd-Anthony Barbagallo

Nino Naso, in ogni caso, colmerà dei posti che erano vuoti da mesi. A fine novembre si era dimesso Franco Pennisi; a dicembre, invece, erano state revocate le deleghe ad Aldo Motta, sostenitore della prima ora dell’attuale amministrazione comunale. Non è da escludere che il sindaco possa anche procedere ad una riassegnazione delle deleghe assessoriali .


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