Nel Comune etneo gli edifici che ospitano i defunti sono sul punto di collassare. Diverse le zone interdette ai visitatori, che preferiscono posare i fiori a diversi metri di distanza per la paura legata ai possibili crolli. «Nel 2016 ci sarà un nuovo piano cimiteriale», spiega l'assessore Agostino Borzì
Paternò, il cimitero monumentale cade a pezzi Sono oltre 400 le salme a rischio spostamento
Il cimitero monumentale di Paternò cade a pezzi. Sono decine le lapide staccate dai loculi della zona dell’ex convento dei Cappuccini e di viale San Luca. Gli edifici che ospitano le tombe, a causa della incuria del tempo, sono sul punto di collassare e pezzo dopo pezzo si stanno sbriciolando. Per ragioni di sicurezza le aree sono state interdette per impedire l’accesso al pubblico. Il degrado che sta attanagliando il cimitero è evidente. Molti visitatori preferiscono stare lontani dalle nicchie che ospitano i loro cari, scegliendo di posare i fiori a diversi metri di distanza, preoccupati per i possibili crolli che potrebbero avvenire in qualsiasi momento.
A farla da padrone è il cemento del tutto corroso e lo scheletro in ferro dell’edificio ormai visibile a occhio nudo. In alcuni loculi addirittura è possibile scorgere le bare o quello che rimane. Vista la necessità di intervenire in tempi brevi, i componenti della sesta commissione consiliare ai Lavori pubblici presieduta dal consigliere Lucio Cunsolo hanno effettuato una serie di sopralluoghi. Che hanno interessato non solo il cimitero monumentale, ma anche quello di via Balatelle. Alla fine è stato stilato un documento unitario, condiviso tra tutti i componenti, in cui vengono avanzate delle proposte indirizzate all’assessore al ramo Agostino Borzi. «La zona dell’ex convento può crollare in qualsiasi momento – spiega il presidente Cunsolo -. Da tempo chiediamo che si faccia una serio progetto di messa in sicurezza e recupero. Per fare questo sarebbe necessario traslocare almeno 400 bare e depositarle in altre aree del cimitero».
In particolare per spostare i feretri e trovare una nuova collazione, sarebbero due le soluzioni prospettate. La prima è quella di effettuare un censimento per individuare tombe e loculi abbandonati, requisirle e riassegnarle mediante bando pubblico. L’altra sarebbe quella di utilizzare una struttura vuota nei pressi di largo San Vincenzo, dove sarebbe possibile realizzare nuovi posti per i defunti.
«La commissione ha proposto l’avvio di progetti per la manutenzione straordinaria dei manufatti – prosegue Cunsolo -. Bisogna inoltre collaborare con la soprintendenza ai beni culturali di Catania – prosegue – per la riqualificazione dell’edificio risalente al 1600, nell’area del ex convento». Un altro problema che la commissione ha evidenziato è quella relativo alla carenza di loculi e tombe. «Bisogna predisporre con urgenza – conclude Cunsolo- un bando pubblico che deve essere discusso e condiviso con la commissione, stabilendo metodi e criteri per l’assegnazione di tombe di famiglie e delle aree destinate e cappelle gentilizie». Il nuovo piano prevede la disponibilità di 384 tombe per 1920 posti, 80 cappelle di famiglia per 1280 posti e undici cappelle per le confraternite con 880 posti. Infine da realizzare 2726 loculi. Applicando il nuovo piano cimiteriale sono stati previsti introiti superiori ai cinque milioni di euro.
«Le proposte della commissione sono condivisibili – replica l’assessore Agostino Borzi -. Tutto dipende dalla disponibilità economica. All’inizio del 2016 ci sarà il bando pubblico per attuare il nuovo piano cimiteriale. Parte degli introiti derivanti dalla vendita di tombe, loculi e cappelle saranno indirizzati alla realizzazione di un progetto per il recupero non solo della zona ex Cappuccini, ma anche della messa in sicurezza del resto del cimitero. Provvederemo di conseguenza allo spostamento delle centinaia di salme in aree più idonee».