Ancora un furto alla collina storica di Paternò, sito ricco di beni monumentali. Nello scorso fine settimana, infatti, la chiesetta dell’ex convento di San Francesco alla Collina, ristrutturata qualche anno fa e attualmente utilizzata per ospitare convegni o mostre d’arte, è stata visitata da ladri non ancora identificati. Dopo aver forzato, probabilmente con un piede di porco, una delle porte laterali dell’edificio, si sono introdotti all’interno. Una volta dentro – credendo, con molta probabilità, di trovarsi di fronte ai gradini in pietra bianca risalenti al periodo della realizzazione dell’immobile, intorno al 1100 – hanno cominciato a smontare quelli che si trovavano nei pressi dell’abside.
Alcuni di essi si sarebbero per altro sbriciolati, lasciando sul pavimento una coltre bianca. I ladri avrebbero utilizzato una moto sega elettrica per staccare i gradini. Infine, dopo aver danneggiato il portone d’ingresso principale con l’intento di aprirlo, i malviventi avrebbero caricato il materiale rubato su di un automezzo. Il ritrovamento di alcune bottiglie vuote lascia pensare che che la durata del colpo non sia stata troppo breve: gli autori avrebbero avuto il tempo di riposare e bere birra.
A fare la scoperta, nella mattinata di ieri, è stato il sindaco Nino Naso, che assieme ad alcuni funzionari comunali si era recato alla collina storica per effettuare un sopralluogo dentro l’ex convento, destinato ad ospitare, tra qualche settimana, una manifestazione provinciale. Il furto è stato segnalato alla polizia municipale. Non è da escludere che si tratti di un colpo su commissione. Informata dell’accaduto anche la sovrintendenza ai Beni culturali di Catania. I danni sono ancora da quantificare: dopo una prima stima, si parla di oltre 5mila euro. Un sopralluogo più accurato verrà effettuato nella mattina di oggi. L’edificio non è dotato di sistema di video sorveglianza, né di allarme sonoro.
Nelle scorse settimane erano stati restaurati due gradini in pietra calcarea bianca, danneggiati da vandali lo scorso ottobre, della scalinata settecentesca. Il restauro è stato realizzato da due ditte specializzate di Paternò, a titolo gratuito, sotto la supervisione della sovrintendenza ai Beni culturali. I beni monumentali della collina si ritrovano degradati e abbandonati al vandalismo. In mano ai vandali. Il Castello normanno e la chiesa madre, così come la stessa scalinata settecentesca, sono stati trasformati in vere e proprie tele su cui gli incivili scrivono le proprie memorie o riproducono disegni volgari. Tuttavia, a questi comportamenti ha fatto da contraltare l’azione di altri giovani che hanno voluto ridare lustro alla zona. Cosi, nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro, cento studenti del liceo scientifico Fermi di Paternò, con la cooperazione di SiciliAntica e ViviSimeto, hanno ripulito la scalinata.
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