Sulla carta il primo cittadino può contare su 14 eletti, ma ieri sera dei suoi ce n'erano solo 12. Uno in meno di quelli necessari perché la seduta del senato cittadino potesse aprirsi. Così nulla di fatto: saltano le modifiche ai regolamenti su tasse e tributi
Paternò, ancora una débâcle per il sindaco Nino Naso Il Consiglio comunale va a vuoto senza maggioranza
Si è conclusa con un nulla di fatto la seduta del Consiglio comunale di Paternò, convocata in estrema urgenza e straordinarietà per le 22 di ieri, su input di undici consiglieri di maggioranza per chiedere l’annullamento in autotutela della seduta di venerdì. Quella nel corso della quale, tramite i voti dell’opposizione e dei dissidenti, era stata approvata la proposta di riduzione dell’aliquota Irpef dallo 0,8 allo 0,5 per cento, e bocciata la delibera sull’adeguamento della Tari per l’anno 2019. La convocazione urgente si era resa necessaria perché la consigliera di maggioranza Rosanna Lauria, venerdì sera, al momento del voto sull’Irpef, «pur trovandosi fuori dall’aula ha comunque votato, astenendosi». L’eletta, in realtà, si trovava sull’uscio della porta che divide l’aula consiliare dalla stanzetta a essa attigua.
La seduta domenicale, però, non solo non ha portato a nulla. Anzi: ha dimostrato ancora una volta che il sindaco Nino Naso non ha più una maggioranza: perché l’assise civica potesse regolarmente aprirsi era necessaria la presenza di almeno 13 consiglieri, vale a dire la metà più uno dei componenti del Consiglio. La maggioranza, sulla carta, può disporre di 14 consiglieri ma si è presentata ai nastri di partenza claudicante: assenti le consigliere Ionella Rapisarda e Barbara Conigliello, in rotta di collisione con il primo cittadino e protagoniste della débâcle di venerdì.
Compatti, invece, i dieci consiglieri di Forza Italia, Paternò 2.0, Movimento 5 stelle e gruppo Misto che non si sono presentati in Comune. Sia in prima convocazione (alle 22) sia in seconda (alle 23) il numero di consiglieri è rimasto sempre 12. Inutili sarebbero stati i tentativi, da parte dei componenti della maggioranza, di contattare le due consigliere dissidenti per farle desistere dal loro intendo. Al termine della seduta, rinviata a stasera alle 22, il sindaco ha riunito i suoi fedelissimi, senza rilasciare dichiarazioni. Se stasera le delibere dovessero essere approvate, non cambierebbe nulla: il termine ultimo per modificare tasse e tributi era la mezzanotte di ieri. «Nel regolamento comunale è specificato che all’atto della votazione chi è fuori dall’aula non può esprimere il proprio voto, quindi risulta assente – spiega il segretario generale del Comune Giuseppe Bartorilla – Ma nel verbale redatto e sottoscritto dal collegio che ha fatto l’appello nominale la consigliera Lauria risulta presente».