Un intervento organico per il più grande polmone verde. Numerosi gli interventi di ripristino: la pulizia, la posa di nuovi alberi, soltanto specie mediterranee per contrastare la diffusione di piante invasive. «L'obiettivo è mantenere inalterata la fisionomia del paesaggio», spiega l'assessore Raimondo
Parco della Favorita, un progetto per la rinascita La promessa: «Entro marzo restituito ai cittadini»
Un progetto per rendere il più grande polmone verde di Palermo presto fruibile ai cittadini restituendolo al suo antico splendore. Questo l’obiettivo del piano di intervento organico destinato alla rinascita del Parco della Favorita che il sindaco Leoluca Orlando ha chiesto all’area del Verde e alle aziende di predisporre, ispirandosi allo stesso metodo di intervento integrato e simultaneo che sta riguardando la Circonvallazione. «Entro pochi giorni – dice il sindaco – dobbiamo avere un vero e proprio piano straordinario per la Favorita, che è ora venga presa di petto sotto tutti gli aspetti, dalla pulizia, al decoro, alla fruibilità da parte dei cittadini. Se per la Circonvallazione sono state necessarie 150 persone, forse per la Favorita ne serviranno 200 o più, ma è certo che fra qualche settimana l’intero parco dovrà essere del tutto fruibile dai cittadini, che ne diverranno dunque custodi».
L’intenzione dell’amministrazione è quella di realizzare un vero e proprio piano di uso partecipato del Parco. «La Favorita – aggiunge – è una grande risorsa per tutti i cittadini e siamo certi che in tanti vorranno e potranno proporre iniziative per manifestazioni, attività e piccoli progetti che aumentino le occasioni di svago, sport ed utilizzo intelligente di questo grande polmone verde». Una particolare attenzione sarà posta agli impianti agricoli che insistono all’interno dell’area. A breve, infatti, saranno oggetto di un bando pubblico rivolto a operatori per sviluppare un piano di agricoltura conservativa. Verranno piantanti anche nuovi alberi ma soltanto specie mediterranee proprio per contrastare la diffusione di piante invasive non originarie del nostro territorio.
«L’obiettivo – spiega a Meridionews l’assessore al Verde pubblico, ai parchi e ai giardini storici Francesco Raimondo – è mantenere inalterata la fisionomia del paesaggio e restituire l’area al suo antico splendore. Il primo passo riguarderà la pulizia: sterpaglie e cespugli invasivi saranno eliminati grazie all’impiego di personale Rap e Reset». Nei prossimi giorni sono previsti incontri con l’ente gestore della riserva: al momento è stata predisposta una bozza che servirà per definire un crono programma della prima fase di interventi che dovrebbe essere approvata prima della fine di febbraio. Su binari paralleli, viaggia anche un progetto per il ripristino della segnaletica, lavori per i quali sono già stati stanziati 30mila euro. E saranno oggetto di riqualificazione e recupero anche tutti gli steccati che si trovano lungo la strada e negli spazi che saranno destinasti al pubblico.
Una volta liberati gli spazi, in un secondo momento, si potrà pensare anche alla loro futura destinazione come aree attrezzate dedicate agli adulti e ai più piccoli. «È un piano ancora in via di definizione – sottolinea – per il momento ci stiamo impegnando con uno sforzo straordinario per mettere al sicuro le specie più a rischio. In un certo senso, questa prima tranche di lavori che dovranno essere ultimati entro la fine di marzo, vanno nella direzione di una riappropriazione visiva degli spazi, fino a oggi celati dalla folta vegetazione. Interventi che serviranno certamente per scoraggiare la presenti di episodi di illegalità abbastanza diffusi nel parco anche se al momento – conclude – non è prevista l’ipotesi un sistema di videosorveglianza».