I rosanero hanno onorato il campionato decretando la retrocessione dei toscani e rinunciando, contestualmente, ai 15 milioni che avrebbero incassato in caso di mancata promozione in A nella prossima stagione. Menzione speciale per Fulignati, empolese doc e grande protagonista del match
Palermo, una vittoria senza… paracadute Al Barbera battuti l’Empoli e tutti i sospetti
Ieri sera il Palermo ha vinto due volte. I rosanero hanno battuto l’Empoli, che retrocede in B, e contestualmente hanno sconfitto sospetti ed illazioni dando una bella risposta a tutti coloro i quali, in settimana, avevano messo in dubbio la loro serietà e professionalità. Il successo per 2-1 maturato grazie ai gol di Nestorovski (undicesima rete per l’attaccante macedone che era a digiuno dal 26 febbraio) e Bruno Henrique (primo gol in A per il centrocampista brasiliano subentrato nella ripresa al baby Ruggiero) dimostra che la possibilità di agevolare i toscani per trarre in prospettiva un vantaggio economico (la quota residuale di 15 milioni di paracadute nel caso di mancata promozione il prossimo anno) è un pensiero che non ha sfiorato la mente degli uomini di Bortoluzzi, scesi in campo solo con l’obiettivo di onorare il campionato e chiudere con una vittoria davanti al proprio pubblico.
Missione compiuta. La squadra ha giocato una partita onesta senza fare calcoli e, come avvenuto in occasione del match casalingo con il Genoa, con l’intenzione di non fare sconti a nessuno. Neanche all’Empoli, condannato dalla sconfitta rimediata al Barbera e dal contemporaneo successo interno del Crotone contro la Lazio. La terza squadra a salutare la serie A è dunque la compagine di Martusciello, centrocampista rosanero nella seconda parte del campionato di C1 1999/2000. La retrocessione dei toscani ha del clamoroso se si pensa al margine di vantaggio sulla terzultima dilapidato dopo l’inizio del girone di ritorno ma non può essere una vera sorpresa osservando il modo in cui la squadra, meno brillante rispetto al Crotone, è arrivata a giocarsi a Palermo quella che doveva essere la partita della vita. Contro i rosanero si è visto un Empoli scarico, condizionato certamente dalla tensione nervosa e senza lo spirito che avrebbe dovuto contraddistinguere chi lotta all’ultima giornata per evitare la retrocessione. Ai toscani, che nella loro storia non sono mai stati in A per più di tre anni consecutivi, resta la magra consolazione di avere creato nell’arco dei 90 minuti diverse palle-gol alcune delle quali hanno esaltato i riflessi di Fulignati. E tornando al discorso relativo alla serietà e professionalità dei padroni di casa, proprio il portiere rosanero merita una menzione speciale. Un empolese doc, autore di ottimi interventi (soprattutto nel primo tempo su una conclusione a giro di sinistro di Krunic e su una punizione di Zajc) e involontario giustiziere della squadra per la quale fa il tifo.
Il portiere toscano è stato uno degli artefici della terza vittoria interna consecutiva del Palermo. Una serie positiva che alimenta molto rammarico e che, inevitabilmente, fa sorgere le domande che ci eravamo posti nelle ultime settimane analizzando il ruolino dei rosa tra le mura amiche. E se il Palermo si fosse svegliato prima? E se avesse mantenuto questo trend quando era ancora tutto in gioco? Undici punti in sette partite promuovono la gestione Bortoluzzi. Non c’è la controprova ma, con ogni probabilità, se i rosanero avessero avuto questa media nel momento cruciale del campionato si sarebbero salvati. In questo momento, in assenza di certezze sul fronte societario, è difficile capire se il bottino conquistato dal tecnico veneto può bastare a sostenerne la candidatura anche per il prossimo campionato di B ma, al di là di tutto, la cura dell’ex vice di Guidolin ha sortito effetti positivi e ha aiutato la squadra a chiudere in maniera dignitosa una delle stagioni più deludenti della storia del club di viale del Fante.