Palermo in bilico tra Tim Cup e mercato Ballardini: «Rosa è ancora incompleta»

Parlare di crocevia per inquadrare una partita che «cade» in un momento in cui le squadre sono in rodaggio e il campionato non è ancora iniziato probabilmente è esagerato, ma quella di domani sera contro il Bari è comunque una gara che può già dare un indirizzo preciso al percorso del Palermo. Il match in programma al Barbera alle ore 21 e valido per il terzo turno eliminatorio di Tim Cup (chi passa affronterà la vincente della sfida tra Udinese e Spezia) sul fronte rosanero non mette in palio solo il passaggio del turno. La partita, primo impegno ufficiale della nuova stagione, presenta equilibri delicati dal punto di vista psicologico e può avere effetti importanti sul rapporto tra Ballardini e la società. Un rapporto che avrà un’evoluzione positiva o negativa in base, soprattutto, al tipo di interventi che verranno effettuati sul mercato. Allenatore e dirigenti sono d’accordo su un aspetto: la rosa deve essere ampliata. «Siamo largamente incompleti – ha ribadito oggi il tecnico ravennate alla vigilia del match contro i pugliesi – io ho parlato con Zamparini e il ds Faggiano al termine del ritiro e, dopo circa due settimane, i segnali sono sempre gli stessi: l’organico ha bisogno di rinforzi». Ci sono, tuttavia, dei punti sui quali Ballardini e lo stato maggiore della società non sembrano viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. A proposito del portiere, ad esempio, la posizione del club, che nei giorni scorsi si è esposto con un comunicato firmato dal ds Faggiano per ribadire il «no» ad un nuovo portiere, stride con il pensiero del tecnico: «I portieri che ci sono in organico forse si esprimerebbero meglio con una rosa diversa. Sono elementi interessanti ma, detto questo, sono ancora convinto che serve un portiere».

In questo contesto, la gara di domani è come se fosse un’arma a doppio taglio: può allontanare le nubi visibili all’orizzonte e sciogliere determinati nodi ma, nello stesso tempo, rischia di acuire delle frizioni interne che, pur essendo ancora latenti, sono ugualmente pericolose in vista dell’inizio del campionato. Intanto c’è una partita da giocare. Una sfida peraltro impegnativa contro una delle candidate alla promozione in A. Il Bari, che nel turno precedente ha eliminato il Cosenza, ha una rosa composta da buonissime individualità (in organico figurano diversi ex rosanero come Micai, Cassani e Daprelà) ed è allenato da Stellone. Un tecnico che, inconsciamente, domani sarà accompagnato da un surplus di motivazioni al cospetto della squadra che, di fatto, nella scorsa stagione ha dato al suo Frosinone la spallata decisiva verso la serie B. «Questo aspetto non inciderà – ha spiegato Ballardini – come ha insegnato la gara dello scorso anno contro l’Alessandria (che ad inizio dicembre eliminò il Palermo al Barbera, ndr), sono sicuro che quella di domani sarà una partita difficile contro un Bari che certamente sarà competitivo nel prossimo torneo cadetto. Per noi sarà un buon test. Non c’è una squadra favorita ma noi abbiamo il vantaggio di essere una squadra seria e di avere una grande voglia di mettere in mostra le nostre qualità».

Anche l’emergenza con cui dovrà fare i conti Ballardini potrebbe rimettere in discussione determinati valori. Il tecnico rosanero, che ha convocato 21 giocatori, ha gli uomini contati tra squalifiche (Rispoli) e infortuni: a centrocampo sono indisponibili Jajalo e Hiljemark. In attacco, out Embalo e Trajkovski oltre a Lo Faso (reduce dall’impegno con l’Under 19) e Quaison (in procinto di rientrare in sede dopo l’eliminazione della Svezia alle Olimpiadi di Rio). Non è tra i convocati, inoltre, il difensore Struna, ormai sul piede di partenza.


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