Da margherita ingoglia
Palermo, i ragazzi e le periferie
da Margherita Ingoglia
riceviamo e pubblichiamo
Si è tenuta nei giorni scorsi a Palermo, nei saloni di Palazzo Comitini, la conferenza organizzata dalla fondazione onlus Lalbero della vita, dal titolo: Sguardi oltre: I ragazzi riprendono la periferia.
Presenti allevento i ragazzi del Centro Padre Nostro di Brancaccio guidati dalla vicepresidente Maria Pia Avara, e i ragazzi dellassociazione Lievito dello Zen, coadiuvati da Ludovico Caldarera, Salvo Casella, Giulia Di Vita e Samanta Busalacchi volontarie del Movimento “Cinque stelle” .Quindi Massimo Rizzuto, assessore alle politiche giovanili della Provincia regionale di Palermo; Salvatore Riso, presidente dellassociazione Lievito.
Ivano Abbruzzi, organizzatore dellincontro e direttore di ricerca della fondazione Lalbero della vita, ha puntato lattenzione sullimportanza della famiglia come istituzione sulla quale investire. Un “no” al degrado e un impegno affinché non si autoalimenti la povertà monetaria e la povertà di stimoli che oggi caratterizza i ragazzi della periferia.
Giuseppe Maniàci, direttore dellemittente televisiva Telejato, ha parlato del fenomeno mafioso, interagendo con i ragazzi del centro di Brancaccio e dello Zen: Occorre pensare alla legalità non come un fenomeno astratto, ma reale e concreto, facendo ogni giorno il proprio dovere. Bisogna che ognuno di voi e di noi si riprenda il proprio territorio attraverso il coerente lavoro delle istituzioni che, combattendo la mafia, ridonano dignità alla nostra terra.
Ludovico Caldarera, presidente dellassociazione culturale Teatrino delle Beffe, ha parlato dellinfanzia come un passaggio necessario per i bambini che vivono in periferia, i quali, spesso non riescono a viverla perché diventano adulti troppo in fretta.
La vice presidente Maria Pia Avara è andata al cuore dei problemi:Abbiamo aspettato – ha detto – diciassette anni prima di ottenere un centro polivalente sportivo. Labbiamo ottenuto con molti sacrifici e pazienza grazie al costante lavoro dei volontari.
Antonio Artale e Marco Ferrigno, educatori e allenatori del centro ‘Padre Nostro’ di Brancaccio, hanno proposto il video progetto Mettiamoci in gioco, mostrando limportanza educativa dello sport come momento aggregativo, di disciplina e metafora di vita: “E’ importante comprendere come, attraverso le figure simbolo dello sport, si impari ad essere tolleranti e comprensibili.”
Il convegno, moderato dalla giornalista Claudia Brunetta, aveva lobiettivo di rendere noti e visibili le umili condizioni in cui si vive nelle periferie della città, quali Brancaccio e San Filippo Neri (Zen), in cui, non di rado, mancano servizi igienici, televisioni, i servizi di nettezza urbana.
Sguardi oltre è dunque lobiettivo su cui le istituzioni politiche devono misurarsi, affinché le periferie non divengano dimenticati ghetti lontani dalla città.
foto tratta da flickr.com