Palermo: da ‘Capitale della cultura’ a ‘Capitale’ del magna magna urbanistico…

IL CONSIGLIO COMUNALE NE HA PENSATA UN’ALTRA: ‘CORREGGERE’ IL PRG DI 12 ANNI FA PER ‘PILOTARE’ UNA GRANDE ABBUFFATA DI SPECULAZIONI. CHE COSA NE PENSANO IL SINDACO ORLANDO E GLI AMICI DEL MOV 139 EDEL PD? LA PUNTUALE INTERROGAZIONE DI NADIA SPALLITTA

Una mega-speculazione urbanistica potrebbe abbattersi su Palermo. L’operazione, tanto per cambiare, verrebbe ‘pilotata’ dal solito Consiglio comunale di Palermo. A spiegare quello che potrebbe succedere è la vice presidente vicario del Consiglio comunale, Nadia Spallitta.

“Il Consiglio comunale – racconta – ha approvato, ieri, due proposte, delle 40 in cantiere, di errata corrige di presunti errori materiali del Piano regolatore generale, adottato dal Consiglio nel 1997 e approvato dalla Regione nel 2002. L’errata corrige prevede la possibilità di modificare, trattandoli come ‘errori materiali’, le destinazioni urbanistiche degli immobili, così ad esempio uno ad uso abitativo può essere destinato ad uso commerciale e viceversa; oppure un immobile definito storico può perdere questa connotazione etc”.

Insomma: veramente bravi questi consiglieri comunali e ancora più bravi i componenti della Commissione Urbanistica di questo sempre più incredibile assemblea di Sala delle Lapidi (per i non palermitani, è il luogo dove si riunisce il Consiglio comunale). Questi signori – veramente dei ‘signori’, non c’è che dire – del Consiglio comunale si accorgono, dopo dodici anni, che il Piano regolatore ormai vecchio presenta degli ‘errori’ e loro, ‘mischini’, da bravi ‘professori’, li vorrebbero correggere! Che angeli!

“La legge, tuttavia – spiega Nadia Spallitta, che nella vita fa l’avvocato – non prevede gli errata corrige; l’unico modo per modificare il Prg sarebbe, eventualmente, la variante urbanistica: atto che non può essere riferito a singoli casi, ma a problematiche di carattere generale e deve essere ampiamente motivato rispetto agli interessi pubblici e privati coinvolti, supportato da elaborati tecnici, riguardare fattispecie che, tra l’altro, impongono pubblicità e trasparenza, possibilità di osservazioni e opposizione dei cittadini e approvazione della Regione”.

I ‘galantuomini’ del Consiglio comunale, di fatto, con la scusa che vorrebbero correggere, dopo dodici anni, chissà quali ‘errori’, si vorrebbero fare i cavoli loro – e naturalmente i cavoli dei loro amici e sodali – aggirando la variante urbanistica prevista dalla legge!

Tra l’altro va ricordato che, per i singoli casi, la legge attribuisce ai cittadini il potere di presentare osservazioni o opposizioni o, ancora, ricorsi entro termini perentori, dal momento che è necessario garantire certezza sulla disciplina del territorio.

Sapete qual è il bello, cari lettori? Che il Comune di Palermo ha già dato disposizioni agli uffici do iniziare a redigere il nuovo Piano regolatore generale (Prg) della città. Con il Prg si potrebbero ‘correggere’ tutti gli errori di questo mondo! Ma il Consiglio comunale vorrebbe ‘correggere’ alcuni ‘errori’ prima del nuovo Prg!

“Mentre si attende la redazione del nuovo Prg – osserva ancora Nadia Spallitta – l’assessorato comunale all’Urbanistica continua, tuttavia, a soffermarsi modificandolo sul vecchio Prg, con il rischio di svuotare di significato la stessa redazione di un nuovo Piano”.

“Trovo inoltre singolare – aggiunge – che a distanza di anni dall’approvazione del Prg (2002) possano pervenire istanze di privati rivolte ad ottenere la ‘rettifica’ della destinazione urbanistica dei loro immobili, dal momento che non ho notizia e mi riservo di verificare se siano stati fatti degli avvisi pubblici per avvertire i cittadini della peculiarità di questo procedimento di ‘rettifica’ che di fatto, a mio avviso, consiste in una riapertura atipica, non prevista dalla legge urbanistica, del termine per presentare osservazioni, producendo effetti immediati senza pareri e senza l’approvazione della Regione”.

Qui già cominciamo a capire che tipo di ‘errori’ i nostri bravi e soprattutto onesti consiglieri comunali vorrebbero ‘correggere’: ovvero, cambiare la destinazione d’uso di alcuni immobili. Alla faccia del caciocavallo! Gli ‘cammina’, però, la testa a questi Consiglieri comunali: minchia se gli cammina…

“In altri termini secondo questi principi – prosegue impietosa Nadia Spallitta, che, di fatto, ha sgamato un’operazione milionaria – tutti i proprietari vecchi e nuovi sarebbero autorizzati a chiedere, in qualsiasi momento e ad avere diritto in qualsiasi momento alla ‘rettifica’ degli errori materiali nella destinazione urbanistica dei loro immobili. Se così fosse appare evidente il caos urbanistico che ne deriverebbe”.

Qui secondo noi la nostra Nadia sbaglia: perché i nostri consiglieri comunali sanno benissimo ‘cosa’ devono ‘correggere’. Insomma: non è che tutti si possono improvvisare ‘professori’ di ‘Urbanistica della pagnotta’: questa è una disciplina che non si studia nella aule universitarie, ma solo nella ‘grande politica’. Una disciplina che viene sintetizzata nella formula: mangio io, mangi tu, mangiano lui e lei: poi basta sennò finisce a bordello!”.

Fine delle ‘operazioni’? Ma quando mai! La fantasia dei nostri consiglieri comunali non ha limiti né confini. Sentite cosa hanno preparato: “Alcune istanze di ‘correzione’ della destinazione urbanistica – racconta sempre Nadia Spallitta – provengono non dai proprietari originari, ma da soggetti che sono subentrati in tempi recenti, con atti di compravendita all’interno dei quali per legge viene allegata la destinazione urbanistica, e che dopo l’acquisto, hanno presentato una richiesta di ‘rettifica’, accolta dagli uffici”.

Supponiamo che l’acquirente abbia rilevato un’area a verde pubblico, pagandola 100; dopo di che, con la ‘correzione’, la trasforma in zona edificabile, che vale mille!  Oppure il caso di un’abitazione acquistate per uso civile che, ‘corretta’, viene trasformata in commerciale!

Racconta sempre la vice presidente del Consiglio comunale: “Una di queste proposte agli atti del Consiglio prevede un cambio di destinazione da uso abitativo a uso commerciale, sulla scorta dell’istanza del 2013 di una società di servizi che aveva acquistato nello stesso anno un immobile per uso abitativo per circa 400 mila euro, chiedendone dopo l’acquisto, la modifica; gli uffici con solerzia si sono attivati, accogliendo la richiesta e destinando immobile ad attività produttive con una sostanziale variante urbanistica – strumento già in sé poco condivisibile – anche perché siamo in prossimità di un nuovo Piano e che tra l’altro, essendo considerato dagli uffici come errore materiale, produrrà effetti immediati senza le procedure comunque più garantiste di una variante (pareri tecnici amministrativi, osservazioni dei cittadini, approvazione della Regione)”.

Insomma: a Palermo sembra che a comandare sia una sorta di Banda Bassotti che, in materia urbanistica, fa il bello e il cattivo tempo.

Ci chiediamo e chiediamo: che fine hanno fatto i consiglieri comunali del mov 139? Il nostro amico Aurelio Scavone è di questa partita? I consiglieri comunali del PD partecipano pure a queste ‘correzioni’? Che fine hanno fatto quelli di Italia dei Valori?

Forse quando la tavole è ‘apparecchiata’ spariscono tutte le differenze? Ma esiste ancora la dignità politica (e non soltanto politica) in questo Consiglio comunale? O la Banda Bassotti ha conquistato tutti?

Conclude Nadia Spallitta: “Ho presentato sull’argomento un’interrogazione e ritengo sia opportuno affrontare questi temi, così delicati per i risvolti economici e sociali delle modifiche urbanistiche, tenendo conto e acquisendo le necessarie indicazioni dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente”.

 


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