Dove va al mare il sindaco di palermo, leoluca orlando? e dove vanno al mare gli assessori della giunta comunale? la regola vale anche per loro: o soci di circoli privati, oppure. . . Oppure anche loro si arrangiano. Perché nella città dove il mare è quasi assente, come scriveva pietro zullino nei primi anni 70 del secolo passato, le decine di metri di spiaggia o di costa libera sono veramente pochi.
Palermo al mare: o sei socio dei circoli privati oppure vai fuori città
Dove va al mare il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando? E dove vanno al mare gli assessori della Giunta comunale? La regola vale anche per loro: o soci di circoli privati, oppure… Oppure anche loro si arrangiano. Perché nella città dove il mare è quasi assente, come scriveva Pietro Zullino nei primi anni 70 del secolo passato, le decine di metri di spiaggia o di costa libera sono veramente pochi.
Due anni fa il consigliere comunale del Pd Rosario Filoramo, insieme con Legambiente, ha predisposto un dossier sul mare negato ai cittadini palermitani. Cosè cambiato da allora ad oggi.? Poco o nulla. La sua analisi si era data il compito analizzare i 27 km di costa della città. (a sinistra, la baia di Mondello: foto tratta da albaria.com)
Due anni fa è vernuto fuori che ben 12 km, dal confine col Comune di Ficarazzi fino alla foce del fiume Oreto risultavano vietati alla balneazione (e sono ancora vietati). Il territorio è stato suddiviso in macrosettori e sono stati visitati ventiquattro lidi, sette zone balneari (Ombelico del Mondo a Mondello e allAddaura, Colapesce, Acapulco, Baia del Corallo e gli Scivoli a Sferracavalo e a Barcarello) ed una zona costiera (Via Messina Marine): e proprio qui, nella parte orientale della città vi è la testimonianza di un servizio fotografico che certifica lassoluto divieto di balneazione, segnalato da appositi cartelli.
La costa nord, è stato accertato, non era balneabile a partire dalla zona Acquasanta sino alla fine di Vergine Maria. Finalmente, a partire dallAddaura, risultava possibile farsi il bagno. Da qui in poi, fino a Sferracavallo, ad eccezione della Riserva Marina di Capo Gallo, ecco un susseguirsi di stabilimenti balneari con annessi disagi.
Il compito dellanalisi è stato quello di visitare la costa, fotografarla, misurarla e di intervistare i gestori dei lidi ed i cittadini palermitani. Il consigliere comunale si è avvalso della collaborazione di cinque volontari che fungevano da bagnanti, desiderosi di accedere alla costa e di fruire dei servizi da enti pubblici e privati che la gestiscono. (a destra, un’immagine di Capo Gallo: foto tratta da agraria.org)
I volontari hanno distribuito dei questionari agli altri bagnanti, con il compito di verificare il grado di soddisfazione ed efficienza delle strutture esistenti e dei servizi resi dalla pubblica amministrazione verso la cittadinanza. Le domande riguardavano il numero di varchi di accesso pubblico al mare, la visibilità dei cartelli comunali, laccessibilità dei varchi ai disabili, laccesso alla spiaggia libera gratuita e a pagamento, i servizi igienici ed il loro livello di pulizia, la presenza di cartelli con regole e tariffe ed, infine, lesistenza di un servizio di assistenza e di uno di sorveglianza.
Il dato di fondo che se ne è ricavato è quello che, se hai un certo numero di euro da sborsare nellarco della giornata o della sessione estiva, puoi tutto: con ciò intendiamo la tessera discrizione ad un club o, addirittura, labbonamento per la stagione estiva. Chi non se lo può permettere invece…
Riscontri soddisfacenti sono risultati per i due lidi di Ombelico del Mondo: a Mondello ed allAddaura, nonché per lAddaura Reef.
Larea di Barcarello è stata dichiarata dalla della Regione siciliana Riserva naturale e, di conseguenza, area protetta, e non è stato più possibile espletare laffidamento per la gestione dei servizi balneari.
Larea di Addaura 2, benché in concessione demaniale allAmministrazione comunale di Palermo, non è mai entrata in attività. Nella stessa concessione era stata apposta una clausola da parte della Regione, relativa alla modifica del progetto a suo tempo presentato dal Comune e per il quale venne rilasciata la concessione. Le modifiche che avrebbe dovuto predisporre lamministrazione comunale non sono mai state effettuate e lattività dei servizi alla balneazione non è mai stata attivata. (a sinistra, un’immagine della costa dell’Addaura: foto tratta da facebook)
Si è registrata una diffusa insoddisfazione, ma laspetto positivo riscontrato è stato quello della fruizione degli spazi liberi a costo zero ed anche quello relativo allatteggiamento cordiale del personale dei lidi privati, che con spirito collaborativo hanno mostrato i propri miglioramenti.
I bagnanti, dapprima diffidenti delliniziativa, hanno lamentato linsufficiente numero di varchi di accesso pubblico alle spiagge, linadeguato livello di manutenzione, i servizi igienici in comune per uomini e donne, la cattiva informazione sulle regole che dovrebbero rispettare, lassenza di sorveglianza e linsufficienza di un servizio di salvataggio.
La proposta che se ne è ricavata è quella di migliorare la libera fruizione attraverso il recupero di tutta la zona costiera non inquinata accessibile ai cittadini. Il modello ideale, per gli organizzatori delliniziativa, è quello di una sintesi tra pubblico e privato, col privato che gestisce le spiagge e si occupa della manutenzione per lintero arco dellanno, garantendo servizi a prezzi calmierati e servizi pubblici per tutti i tipi di utenza.
I circoli privati dovrebbero autoregolamentarsi per garantire un libero spazio dedicato al pubblico con la possibilità di accedere a tutti i servizi. Lobiettivo finale è di godere finalmente, tutti, del proprio mare.
Dopo due anni cosa è realmente cambiato? Qual è il rapprto tra mare e cittadini a Palermo? La parola torna alorganizzatore delliniziativa, il consigliere Rosario Filoramo. Dopo due anni dal dossier – dice Filoramo – non è cambiato niente. Il Comune non ha chiesto alla Regione nuovi tratti di costa. Chi deve andare al mare – prosegue il consigliere comunale del Pd – deve iscriversi ai circoli privati. Con lavvento dellamministrazione di Leoluca Orlando non si è registrata una pubblicità di gestione. I palermitani o si tesserano nei club privati, o vanno a mare a migliaia di chilometri.
Ed ecco la provocazione: Filoramo dice che inviterà gli assessori della Giunta Orlando ad una iniziativa per riappropriarsi delle coste e si chiede: Dove vanno a mare il Sindaco e i suoi assessori? Sono soci di club privati?.
Concludendo, il politico denuncia la situazione dellAddaura Reef: decaduta la concessione del Comune e, con uninchiesta in corso, il tratto di costa è stato abbandonato.