Rispetto al match contro gli abruzzesi, i rosanero allo Zini sono riusciti a mantenere il vantaggio dopo avere ribaltato il risultato. La terza vittoria nelle ultime quattro giornate potrebbe dare un impulso molto importante al cammino della squadra, tornata da sola in vetta alla classifica. Superata la Nestorovski-dipendenza
Palermo, a Cremona altri tre punti pesanti Treno che era perso a Pescara è ripassato
Il treno sul quale il Palermo non era salito in occasione della gara esterna con il Pescara è ripassato nove giorni dopo a Cremona. E i rosanero, questa volta, lo hanno preso al volo. Un treno piuttosto comodo e che di solito prenotano quelle squadre in possesso di un biglietto con destinazione serie A. Rosanero sotto di un gol e abili, poi, a ribaltare il punteggio. Rispetto al match di venerdì scorso contro la compagine di Zeman, la trama del film girato oggi allo stadio Zini presenta una variazione sostanziale: una volta effettuato il sorpasso, gli uomini di Tedino hanno saputo mantenere il vantaggio. Un dettaglio molto importante perché la blindatura del risultato è coincisa con una vittoria preziosa, dal punto di vista della classifica (la squadra è tornata da sola in vetta) e sotto l’aspetto psicologico. Un successo, il terzo nelle ultime quattro giornate e il secondo stagionale in trasferta, che potenzialmente potrebbe imprimere una svolta al campionato dei rosanero.
E’ ancora presto per potersi sbilanciare ma, di solito, sono proprio le vittorie come quella ottenuta dal Palermo a Cremona che danno ad una squadra l’autostima e le energie necessarie per compiere il definitivo salto di qualità. Nonostante la sofferenza patita in una giornata comunque favorevole sul piano degli episodi (i rosa, graziati al 12′ del secondo tempo per un fallo di mani in area di Struna non ravvisato dall’arbitro, in un finale trascorso in apnea devono ‘ringraziare’ sia il palo, centrato da un destro di Almici, sia il portiere Pomini salito in cattedra con un intervento provvidenziale su una conclusione di sinistro di Pesce dalla distanza), il Palermo ha dato la sensazione di avere imparato la lezione di Pescara in termini soprattutto di approccio e di maturità nella lettura della partita. Un match equilibrato e a tratti spigoloso giocato in un ambiente caldo contro una delle squadre più in forma del momento (e imbattuta finora tra le mura amiche), intenzionata dopo otto risultati utili di fila a dare continuità alla propria scalata verso i piani più alti della classifica.
Due curiosità statistiche valorizzano ulteriormente la missione che i rosanero, in crescita oggi dal punto di vista della compattezza difensiva anche in virtù del rientro di Bellusci, sono riusciti a portare a termine allo Zini. La squadra, innanzitutto, ha superato la Nestorovski-dipendenza: il primo gol in campionato di Rispoli, abile a sfruttare un suggerimento di Coronado e con la complicità dell’ex di turno Ujkani a ristabilire subito la parità nel primo tempo dopo l’iniziale vantaggio dei padroni di casa realizzato dal difensore Claiton dos Santos sugli sviluppi di un calcio di punizione, e il secondo acuto consecutivo di Chochev (su assist di Embalo schierato all’inizio come esterno sinistro di centrocampo nel 3-5-1-1), danno un tocco di originalità alla prima affermazione rosanero priva della firma del bomber macedone. E non va sottovalutato il fatto che il successo odierno sia stato conquistato in rimonta. Un dejà vu per la formazione di Tedino che, come avvenuto in altre circostanze (pareggio a Foggia, vittoria interna contro la Pro Vercelli e in parte anche il pari all’Adriatico con il Pescara), sa reagire nel momento in cui subisce un colpo. Indice di carattere e di personalità. Risorse presenti nel bagaglio di un Palermo che, pur avendo ancora ampi margini di miglioramento, in questo torneo cadetto può imporsi su qualsiasi campo e contro qualsiasi avversario.