Non è una sfida semplice quella che si concluderà domenica per Valerio Marletta, il sindaco uscente di Palagonia che, nel 2012, ha vinto al ballottaggio contro Francesco Di Stefano, creando una vera e propria frattura nella vita amministrativa del Comune etneo. Comunista, istruito, politico. Questa la descrizione che ne fanno i suoi concittadini. Prima della candidatura, sedeva già come consigliere alla Provincia di Catania con Rifondazione comunista. Caratteristiche comuni anche alla sua squadra, per lo più giovane come il suo capofila. Ma ora, a conclusione di questi cinque anni, la giunta sarà giudicata dai propri concittadini in una corsa a sei che vede, per la prima volta, anche la partecipazione del Movimento cinque stelle.
Com’è andata questa campagna elettorale? Soddisfatto o si poteva fare meglio?
«Purtroppo è stata tutta incentrata su attacchi all’amministrazione uscente, dovrei andare in tribunale a denunciare gli altri per tutte le cose che hanno detto contro di me, attacchi personali chiaramente, non incentrati sulla politica o sulle cose fatte in questi anni. Ovviamente non lo farò, non mi interessa, però sarebbe potuta essere sicuramente più costruttiva».
Quali sono i punti cardine del suo programma? Sarà in continuità con quanto già fatto fino a oggi?
«Noi, da parte nostra, abbiamo spiegato bene ai cittadini quello che abbiamo realizzato, anche perché in molti mi sono accorto che neanche erano a conoscenza dei risultati raggiunti. Per esempio abbiamo in questo momento cinque cantieri aperti, tre per sistemazione di spazi pubblici e due per gli asili. Abbiamo investito tanto nei servizi sociali e chiaramente vogliamo proseguire in questo senso. Un capitolo che abbiamo a cuore è anche la lotta all’evasione che, come si è visto in questi giorni, non è stato affrontato da nessuno degli altri candidati».
C’è qualcuno che teme in questo momento più di altri?
«No, gli altri non ci fanno paura. Tutti i candidati delle altre liste, anche quello dei Cinque stelle hanno già un passato in politica, nelle precedenti amministrazioni, mentre noi vogliamo puntare anche su nuove forze, come abbiamo già fatto in passato. Forse oggi la sfida è un po’ più difficile rispetto alla scorsa tornata elettorale, anche se al tempo la nostra vittoria è stata un’impresa, ma da amministrazione uscente chiaramente abbiamo passato più tempo a schivare i colpi che a parlare di proposte serie».
Spera in una vittoria sicura?
«Noi vogliamo sicuramente arrivare al ballottaggio, abbiamo due liste a nostro supporto, Palagonia bene comune e Andiamo avanti, entrambe formate da compagni e persone che ci hanno accompagnato fino a questo momento e sulle quali stiamo puntando per dare al nostro paese la serenità che si merita. Dopo le vicende giudiziarie del passato, legate al processo Iblis, la nostra cittadina non ha bisogno di promesse ma di una giunta che metta i conti in ordine, soprattutto in un momento come questo in cui il Comune si trova in una situazione di dissesto. Ma anche di normalità e di rispetto delle regole. Noi, per esempio, puntiamo sui concorsi pubblici per tutti i ruoli all’interno della pubblica amministrazione, abbiamo già operato in tal senso e, se i cittadini ci ridaranno fiducia, non ci fermeremo».
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