In Eurolega le catanesi della pallanuoto raggiungono una sofferta qualificazione al termine di una partita costantemente all'inseguimento delle rivali ungheresi, brave a ribaltare il risultato dell'andata. La lotteria dei rigori premia il team di Martina Miceli, che attacca la Federazione: «Assurdo preparare una partita così in due giorni»
Orizzonte Catania, la gioia è di rigore. Dunajvaros ko Final Four raggiunte dopo una gara in costante apnea
Si immaginavano di sicuro una partita diversa i tifosi che ieri gremivano la piscina Francesco Scuderi, provando a spingere l‘Ekipe Orizzonte verso le Final Four di Coppa dei Campioni: le etnee ce l’hanno fatta, ma soltanto alla fine di una partita al cardiopalma risolta ai rigori, dopo che le ungheresi del Dunaujvaros hanno avuto la forza e il talento di imporre il proprio gioco, ribaltando il successo catanese dell’andata. Ѐ finita 10-13: un risultato che racchiude una incredibile altalena di emozioni, con Bianconi e compagne che fino a otto secondi dalla fine erano addirittura eliminate, attimo in cui l’asso olandese Sabrina Van Der Sloot trova la conclusione che sancisce la parità assoluta con la partita dell’andata, mandando in visibilio il caldissimo pubblico catanese e trascinando le squadre ai penalties.
Il primo tempo inizia all’insegna dell’equilibrio, con Bianconi che sigla il punto dell’1-0 a tre minuti e 50 dalla fine: quando un minuto dopo capitan Arianna Garibotti fa il 2-0 sembra l’inizio di una cavalcata trionfale, ma le ragazze allenate da Mihok rialzano subito la testa, chiudendo il primo parziale in vantaggio 2-3 grazie alle marcature di Gorda, Mchunu e Horvath. Nel secondo tempo iniziano gli errori in serie in fase offensiva da parte dell’Orizzonte: a 6′ 49” dalla fine Gurisatti sigla il 2-4 per le ungheresi, segnando anche il 2-5. La reazione dell’Orizzonte arriva con Van der Sloot, poi a quattro minuti dal termine Vayi timbra il punto del 3-6: le ragazze della Miceli ritornano prepotentemente sotto con Garibotti e Palmieri, arrivando a metà gara sul 5-6.
Il minimo scarto fa ben sperare, ma il terzo tempo è un monologo delle magiare: tanti gli errori offensivi delle siciliane, con le avversarie che ne approfittano costantemente per punire una Johnson in alcuni frangenti non impeccabile. Szilagyi, Valyi e Horvath fanno volare il Dunaujvaros sul 5-9, Van der Sloot sembra far svegliare l’Orizzonte col punto del 6-9, ma le ospiti scappano ancora siglando i gol che portano al 6-11, per un parziale di 1-5 nel terzo periodo. L’Ekipe è in difficoltà sia in fase difensiva, con chiusure troppo lente, che offensiva, a causa di tante imprecisioni e qualche sfortunato palo di troppo. Nell’ultimo quarto si sblocca la Marletta e si risveglia Bianconi, portando le etnee sull’ 8-11. Dopo un errore della Palmieri le ungheresi vanno nuovamente a segno: quindi botta e risposta tra Bianconi e Szilagyi, con la partita bloccata sul 9-13 a otto secondi dalla fine.
Van der Sloot, dall’alto della sua classe, trova l’autentica prodezza che porta le squadre ai rigori. L’atmosfera è caldissima ma servono ben otto serie di penalties per dichiarare la vincitrice di una gara tiratissima: Bianconi sigla il rigore numero otto, Mchunu lo sbaglia grazie a una grande Johnson facendo esplodere la gioia dei supporter etnei e decretando il balzo dell’Orizzonte alle prossime Final Four di Coppa Campioni. A fine gara l’allenatrice Martina Miceli si toglie qualche sassolino, attaccando senza mezzi termini la federazione: «Ѐ andata bene e siamo state fortunate, i rigori sono una lotteria. Mi sento in dovere di dire – puntualizza la Miceli che è assurdo preparare una partita così importante in due giorni, perché siamo tornate da Padova solo mercoledì notte. Sono molto contrariata verso la federazione, perché non tutela né la società né le atlete. Le ragazze – continua Miceli – erano molto stanche».
Bacchettata anche al Comune di Catania, a causa dei problemi organizzativi che limitano l’utilizzo della Piscina Zurria: «Abbiamo avuto grossi intralci a gestire la piscina. Ci sono stati problemi con l’acqua delle docce, è una vergogna che si verifichino determinate cose. Mi piacerebbe – insiste Miceli – sapere perché non si è visto nessuno dal Comune, mi sarei attesa di vedere qualcuno: ci meritiamo qualcosa di più da parte di chi la amministra». Le inadeguatezze strutturali, purtroppo, sono una triste costante dello sport catanese: la speranza è che il ritorno ad altissimi livelli dell’Ekipe Orizzonte possa anche sbloccare queste gravi inefficienze infrastrutturali.
L’EKIPE ORIZZONTE-DUNAUJVAROS 16-18 d.t.r. (2-3, 3-3, 1-5, 4-2; 6-5 ai rigori) [and. 13-10]
L’Ekipe Orizzonte: Johnson, Ioannou, Garibotti 2, Bianconi 3, R. Aiello, Grillo, Palmieri 1, Marletta 1, Van der Sloot 3, Morvillo, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli
Dunaujvaros: Aarts, Szilagyi 3, F. Valyi 1, Gurisatti 2, Horvath 2, Mahieu, Luka, Garda 2, Ziegler, V. Valyi 2, Brezovszki, Mchunu 1, A. Kiss. All. Mihok
Arbitri: Balanescu (Rou) e Teixido (Esp)
Note: sup. num. Orizzonte 6/17, Dunaujvaros 6/12. Uscita 3 f. Ioannou nel III quarto, Ziegler, F. Valyi, Garda e Horvath nel IV. Sequenza rigori: Garibotti gol, V. Valyi gol, R. Aiello traversa, Szilagyi parato, Bianconi gol, Mchunu gol, Marletta gol, Luka parato, Van der Sloot fuori, Gurisatti gol, Garibotti gol, V. Valyi gol, Aiello gol, Szilagyi gol, Bianconi gol, Mchunu parato