Un 69enne di Aci Castello (in provincia di Catania) è stato denunciato dai carabinieri per il reato di ricettazione di opere d’arte. L’indagine è scattata in seguito a dei controlli nei mercatini delle pulci dove vengono immessi sul mercato anche oggetti rubati. Per tale ragione i militari hanno deciso di perquisire l’abitazione del 69enne – […]
Catania, tre opere rubate a un museo finiscono al mercatino delle pulci
Un 69enne di Aci Castello (in provincia di Catania) è stato denunciato dai carabinieri per il reato di ricettazione di opere d’arte. L’indagine è scattata in seguito a dei controlli nei mercatini delle pulci dove vengono immessi sul mercato anche oggetti rubati. Per tale ragione i militari hanno deciso di perquisire l’abitazione del 69enne – già con precedenti di polizia – che era stato segnalato come frequentatore di un mercatino di Catania. Durante la perquisizione, all’interno del garage sono stati trovati tre dipinti di olio su tela, con cornici di antica fattura, del valore complessivo di circa 100mila euro. Una volta analizzati, è emerso dalla banca dati che i tre quadri fossero stati rubati il 3 aprile del 2013, nel museo civico Sebastiano Guzzone di Militello in Val di Catania.
Si tratta di Due bambini in stile lezioso, risalente alla fine del Settecento, con stile ascrivibile al pittore Francesce Boucher; Console Cornelio inginocchiato davanti ad un angelo in atto di sottomissione del potere civile al potere religioso, dipinto dall’artista Sciuti; Donna Gaetanina Baldanza con vestito bianco e girocollo, attribuito all’artista Sebastiano Guzzone. Il proprietario del garage ha dichiarato di aver acquistato i quadri in una bancarella del mercato catanese, ma non è stato in grado di dimostrare l’effettivo acquisto ed è per tale motivo che è stato denunciato.
Nella provincia di Catania, i fenomeni di maggiore rilievo in tale ambito sono stati individuati nell’aggressione ai beni culturali di natura archeologica e di antiquariato e, nello specifico, sono state denunciate sette persone in totale su dieci perquisizioni effettuate. Nel corso di queste attività, sono stati sequestrati 3.500 beni culturali, soprattutto beni archeologici come vasi, anfore e monili di epoca greco-romana, dipinti antichi e sculture, molte delle quali rubate anche dall’interno di chiese, per un ammontare di oltre un milione e 500mila euro. I beni ritrovati e sequestrati potrebbero tornare a essere esposti nei musei.