Omicidio Zarba, confermato il fermo del marito L’indagato va in carcere. Attesa per l’autopsia

Le parole pronunciate durante l’interrogatorio non hanno convinto gli inquirenti, che hanno chiesto e ottenuto la conferma del fermo. Giuseppe Panascia andrà quindi in carcere. L’uomo, un ex tecnico del liceo classico di Ragusa, è accusato di avere ucciso giovedì scorso la moglie Maria Zarba, da cui si stava separando. Una decisione non convidivisa che, secondo i magistrati titolari dell’inchiesta, potrebbe essere all’origine del delitto. A disporre la custodia cautelare è stato il gip di Ragusa, Ivano Infarinato. 

Durante l’interrogatorio Panascia ha dichiarato di essere stato a casa della moglie la sera del delitto, ma di essere andato via e di averla lasciata in vita. La 66enne, a detta dell’uomo, sarebbe stata in procinto di andare in chiesa, luogo molto frequentato dalla vittima, anche in veste di ministra dell’eucarestia. A trovare il corpo senza vita della donna, rinvenuta con il cranio fracassato, è stato il nipote. Alla domanda su chi possa essere stato l’omicida, Panascia non ha saputo indicare un nome, ipotizzando l’assassino potrebbe essere entrato dalla finestra. Tuttavia in mano alla procura ci sarebbero le immagini delle telecamere di videosorveglianza che confermerebbero le accuse. 

Maggiori dettagli utili a ricostruire quanto accaduto giovedì sera potrebbero arrivare dall’esame autoptico che si svolgerà oggi. La procura ha incaricato il medico Giuseppe Iuvara. Il legale di Panascia, l’avvocato Valentino Coria, ha fatto sapere che anche l’indagato ha nominato un medico di parte.


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