Nel 2019, il ministero per le Infrastrutture aveva fatto presente al Comune l'esigenza di verificare se gli isolatori sismici acquistati a inizio millennio fossero ancora utilizzabili. Il verdetto è stato negativo e così il cantiere è andato a rilento
Ognina-Rotolo, dopo 20 anni materiali non più a norma «Nuova fornitura in pochi mesi e apertura entro il 2022»
Quando si ha davanti una storia lunga vent’anni, come quella della bretella Ognina-Rotolo, provare a ricostruire la catena delle responsabilità inizia a diventare materia per gli storici. Quel che è sicuro è che tra qualche giorno dagli uffici comunali di Catania dovrebbe partire l’impegno di spesa per l’acquisto di nuovi isolatori sismici, in sostituzioni di quelli acquistati a inizio millennio sotto l’egida dell’allora Ufficio speciale per il traffico e la sicurezza sismica. La spesa si aggirerà intorno ai 150mila euro e sarà necessaria per dotarsi di materiali che rispettano gli attuali standard. Perché va da sé che in un paio di decenni le tecnologie applicate alle costruzioni si evolvono. «Due anni fa il ministero delle Infrastrutture ci aveva prescritto di verificare la possibilità di utilizzare gli isolatori acquistati con la fornitura originaria e così abbiamo affidato la perizia a un istituto convenzionato con l‘Università di Catania – spiega a MeridioNews Salvatore Marra, dirigente comunale e responsabile unico del procedimento – Il responso è stato negativo e così è stato necessario attivarci per comprarne degli altri».
Preso atto del parere, il Comune ha chiesto e ottenuto l’ok dall’assessorato regionale alle Infrastrutture in merito alla possibilità di utilizzare le somme derivanti dal ribasso d’asta della gara da oltre un milione di euro che era stata aggiudicata dalle imprese Castrovinci e Ricciardello, nell’ambita della ripartenza di un cantiere che per diversi anni ha corso il rischio di essere incluso nel lungo elenco delle incompiute siciliane. Un rischio non da poco, considerata l’importanza che la bretella avrebbe nell’alleggerire il traffico sul lungomare di Ognina. «Le due ditte in questi anni si sono dimostrate comprensive e pazienti – continua Marra -. Hanno proseguito i lavori ma chiaramente lavorando in maniera limitata. Sono state completate le condotte per lo smaltimento delle acque di cantiere e ripristinato il sottofondo stradale e i cordoli dei marciapiedi. I lavori, però, sono ancora al 25 per cento».
Il ritmo dovrebbe crescere non appena arriveranno i nuovi isolatori. «A inizio anno abbiamo fatto un’indagine di mercato e poi indetto una gara che è andata a una società di Padova. I pezzi dovrebbero arrivare nel giro di due mesi», prosegue il responsabile del procedimento. Successivamente toccherà approvvigionarsi delle travi per il cavalcavia che darà su viale Ulisse, l’ultimo tratto della circonvallazione dove da qualche tempo si viaggia su un’unica corsia. «Le imprese hanno sondato il mercato e i fornitori che sono in grado di recapitare queste travi prefabbricate di conglomerato cementizio, ma da realizzare ad hoc – rivela Marra – hanno bisogno di circa sei mesi per completare la consegna. Perché ne potremo avere un massimo di due a settimana». In una storia fatta di attese è inevitabile chiedersi quanto in là si sposterà la conclusione delle opere: «Senza ulteriori intoppi potremmo aprire questo tratto entro la fine del prossimo anno».
Al capitolo buone notizie va invece registrata l’approvazione della richiesta di utilizzare circa un milione euro delle risorse facenti parte del Patto per Catania, per la realizzazione delle rampe di collegamento che dovrebbero collegare la bretella con via Acireale e servire anche la viabilità legata a via Messina.