S'infuoca lo scontro tra assemblea regionale siciliana e governo sulla formazione professionale siciliana. Dietro la mossa di forza italia c'e' un'insofferenza verso l'assessore che coinvolge tanti parlamentari
Oggi a Catania Marco Falcone presenta la mozione di sfiducia all’assessore Nelli Scilabra
S’INFUOCA LO SCONTRO TRA ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA E GOVERNO SULLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIANA. DIETRO LA MOSSA DI FORZA ITALIA C’E’ UN’INSOFFERENZA VERSO L’ASSESSORE CHE COINVOLGE TANTI PARLAMENTARI
Una conferenza stampa oggi, alle 10,30, a Catania per annunciare la mozione di sfiducia nei confronti dellassessore regionale allIstruzione e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. A chiederlo il capogruppo di Forza Italia allAssemblea regionale siciliana, Marco Falcone.
Contattato dal nostro giornale, lesponente politico anticipa alcuni temi oggetto della conferenza stampa di stamane.
La mozione tra origine dal fallimento della gestione Scilabra che è sotto gli occhi di tutti – dichiara Falcone – dopo oltre un anno e mezzo di Governo manca la programmazione del Piano formativo 2014/2015, il progetto Prometeo non è ancora stato avviato e duemila lavoratori provenienti da enti definanziati attendono di essere ricollocati. Gli enti formativi aspettano da troppo tempo la corresponsione degli acconti sul finanziamento del piano giovani – puntualizza il capogruppo di Forza Italia all’Ars – e le rendicontazioni sono ferme almeno dal 2007 con la conseguenza che il venti per cento di finanziamento per ciascun anno è congelato con danno che si ritorce sui lavoratori.
Da oltre un anno il Governo regionale e lassessore Scilabra continuano ad annunciare la riforma del settore che però non si vede – sottolinea Falcone – mentre la programmazione dei secondi, terzi e quarti anni della filiera dellObbligo formativo è ferma al palo, così come le rendicontazioni dei progetti già ultimati. Manca un piano di comunicazione e non convince il risparmio nel settore rivendicato dalla Scilabra”.
“Il costo – conclude Falcone – è gravato sulle ‘casse’ nazionali con lutilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali, così come non si capisce lutilizzo delle società di assistenza tecnica che in molti casi ha sostituito nei compiti dufficio il personale regionale di ruolo.