L'ente, formato da giovani che hanno avviato il proprio percorso professionale dall'ex monastero dei Benedettini, si propone di aumentare i visitatori del giardino del 100 per cento. Un piano da realizzare attraverso eventi estivi per i cittadini e proposte didattiche per le scuole
Officine culturali per la fruizione dell’Orto botanico Avviata la convenzione tra ateneo e associazione
L’associazione Officine culturali, che da cinque anni realizza attività di promozione e valorizzazione dell’ex monastero dei Benedettini, gestirà anche comunicazione e fruizione per l’Orto botanico. Il giardino scientifico fa parte del patrimonio dell’università di Catania. A fondarlo, nel 1858, è stato Francesco Tornabene, studioso che iniziò la sua formazione culturale e religiosa proprio all’interno del complesso monastico sede dell’ente. Da un mese Officine culturali cura anche un altro gioiello culturale etneo, il Castello Ursino.
Da adesso l’associazione «avvierà le proprie attività di comunicazione e di gestione al fine di fornire a catanesi e viaggiatori un programma di appuntamenti estivi e ai docenti di scuole di ogni ordine e grado le proposte didattiche per l’anno scolastico 2015/2016 volte alla conoscenza e alla comprensione di un luogo simbolo per la ricerca universitaria», spiegano i membri attraverso un comunicato stampa.
Viene così creato un filo diretto tra due dei beni storicamente più importanti di Unict, contribuendo a tessere una rete museale tra loro e trasformandoli in «luoghi in cui la ricerca incontra gli utenti, i cittadini e tutti coloro i quali sono lontani dal mondo accademico ma che sono spinti comunque dal bisogno di conoscenza». L’Orto botanico ha una superficie di 16mila metri quadri. Ospita «diverse varietà di succulente, una ricca collezione di palme e le piante spontanee siciliane».
La collaborazione tra università e Officine culturali ha permesso negli anni di garantire degli introiti per l’ateneo e all’associazione di creare nove posti di lavoro a tempo indeterminato tra ex studenti del dipartimento di Scienze umanistiche, che ha sede proprio nel monastero. Obiettivo della convenzione, «la crescita dei visitatori del 100 per cento, facendo sì che anche l’Orto botanico diventi un punto di riferimento per la città, per i suoi cittadini e per i suoi viaggiatori».