Da anni le storie dei dipendenti dell'istituto acese portano alla luce le criticità del settore degli Ipab. In attesa che la riforma venga realmente discussa e votata all'Ars, il governo regionale ha proposto una soluzione che coinvolge anche il Cefpas
Oasi Cristo Re, percorso di formazione per i lavoratori Musumeci: «Saranno impiegati in corsia come Oss»
Decine e decine di mensilità arretrate, una struttura chiusa ormai da anni e una riforma del settore che stagna all’Assemblea regionale siciliana da oltre una legislatura. La vita per gli ex lavoratori dell’ipab Oasi Cristo Re di Acireale non è facile da tempo. Qualche novità, tuttavia, potrebbe arrivare dalla soluzione messa in campo dal governo regionale, che dovrebbe portare alla riqualificazione del personale Osa in operato socio-sanitario. A occuparsi della formazione dovrebbe essere il Cefpas, il centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario della Regione Siciliana.
«Questa misura ci consente di chiudere l’ennesima pagina dolorosa sul fronte delle vertenze senza perdere posti di lavoro – dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci -. C’è di più: contemporaneamente assicureremo, infatti, nuove risorse umane alle strutture della nostra sanità anche per garantire quel respiro lungo che potrebbe venire meno dopo i tanti mesi di emergenza pandemica». Al tavolo tecnico hanno preso parte il capo della segreteria tecnica dell’assessorato alla Salute Daniele Sorelli, il direttore amministrativo dell’Asp di Catania Giuseppe Di Bella e per il Cefpas Giovanni Riggio.
L’obiettivo è quello di dare la possibilità ai lavoratori della struttura che storicamente si è occupata di assistenza agli anziani di essere impiegata in corsia nelle strutture sanitarie dell’Azienda sanitaria pubblica di Catania. «Il piano di assorbimento del personale, predisposto dal tavolo tecnico – commenta l’assessore alla Salute Ruggero Razza – consente di lavorare a una pianificazione regionale per la valorizzazione di professionalità che si sono formate nel tempo, evitando tensioni sociali e mettendo a profitto le competenze».
Reazioni positive dai deputati regionali acesi, Nicola D’Agostino (Italia Viva) e Angela Foti (Attiva Sicilia). «Finalmente, dopo mesi di silenzioso lavoro, si sblocca l’iter che consentirà la riqualificazione e poi l’assunzione nell’Asp di Catania del personale della Ipab Oasi Cristo Re – si legge in una nota dell’esponente di Italia Viva -. Dopo anni di vane promesse, la soluzione pratica è stata trovata (grazie al coordinamento dell’assessorato alla Salute) con una strategia che coinvolge Asp e Cefpass. Nel giro di pochi mesi speriamo che una incredibile ingiustizia durata troppi anni venga definitivamente riparata. Mi complimento con il governo regionale e con l’Asp di Catania». «Si tratta di una buona soluzione perché – commenta Foti – perché da una parte si consente a questi lavoratori di ricevere la formazione che non hanno avuto nel corso degli anni e dall’altro gli viene concessa la ricollocazione in altri enti pubblici».