A lanciare l'allarme una residente. Un gruppo di nomadi da circa un mese vive all'interno di strutture pericolanti, in mezzo ai palazzoni nella zona di piazza Trento. «E' giusto dover vivere con la paura che possa accadere qualcosa di molto grave?». La polizia municipale: «Da noi nessuna denuncia». Ma la segnalazione è stata fatta al servizio annona via email. Guarda le foto
Nomadi occupano case diroccate in centro «Potrebbero crollare da un momento all’altro»
Un pugno di case diroccate inghiottite dai palazzoni di una delle zone bene della città. Tetti caduti o pericolanti. L’erba cresciuta sui muri squarciati. Una copertura realizzata in modo precario e raffazzonato con lamiere e pannelli di plastica. E un piccolo cortile interno. E’ qui – in un angolo nascosto al resto della città tra le vie Sisto e Grotte Bianche, a due passi dal viale XX settembre e da piazza Trento – che hanno trovato rifugio un gruppo di nomadi. «Un grave caso di abusivismo – denuncia una residente – pericolo, preoccupante e che mette a rischio non solo noi abitanti del quartiere ma soprattutto gli stessi abusivi».
Le casupole appartengono a un privato, ma sono disabitate da decenni. «Circa un mese fa – racconta la residente – un gruppo di nomadi è riuscito ad entrare da un ingresso fatiscente ostruito solo da una tavola di legno». Creando una condizione di pericolo. «Non solo per la totale mancanza di igiene – precisa la donna – ma soprattutto perché la struttura potrebbe crollare da un momento all’altro».
Alcuni cittadini hanno denunciato il fatto alle forze dell’ordine. I carabinieri sarebbero intervenuti, registrando la presenza di tre uomini di origine rumena. Ma secondo chi ha denunciato il fatto, non avrebbero fatto nulla, perché, sostengono, «deve partire una richiesta di sgombero da parte del proprietario». Dalla polizia municipale informano di non conoscere la situazione e di non avere ricevuta nessuna denuncia.
«Noi interveniamo se si tratta di un bene pubblico – spiega il vicecomandante Stefano Sorbino – non spetta a noi tutelare il patrimonio privato. Se ci sarà una denuncia, che al momento non ci risulta, ne valuteremo gli estremi». Eppure l’Ufficio relazioni con il pubblico, a cui la residente ha segnalato la situazione, ha risposto il giorno dopo inoltrando la denuncia al servizio annona della polizia municipale.
Intanto la preoccupazione tra i residenti aumenta. «Mi domando fino a quale livello di sconsideratezza è necessario arrivare prima che qualcuno debba intervenire – continua la residente – Mi domando se è giusto dover vivere con la paura che possa accadere qualcosa di molto grave da un momento all’altro, che qualcuno possa davvero farsi male. Il sindaco – conclude – vorrà convenire con me sul fatto che è necessario intervenire immediatamente, rintracciare il proprietario e invitarlo a bonificare l’area».