Oggi gli attivisti che si battono contro le parabole Usa di Niscemi, sfilano davanti ai palazzi delle Istituzioni del capoluogo: dal Tribunale alla prefettura, passando per il Comune e la Questura. Protestano contro quella che i legali del movimento definiscono uno sproporzionato accanimento repressivo. Citano casi recenti, come la militante denunciata per possesso di armi improprie dopo aver comprato delle forbici. «Come se essere attivisti comporti una presunzione di colpevolezza», denunciano
No Muos, militanti in corteo a Caltanissetta I legali: «In atto strategia della tensione»
Il movimento No Muos si sposta a Caltanissetta. Oggi, in occasione della giornata nazionale contro la Repressione, indetta dai No Tav, gli attivisti, a partire dalle 9 e mezz, daranno vita a un corteo nel capoluogo, che toccherà tutti i palazzi delle istituzioni. Ci sarà anche il Coordinamento degli avvocati No Muos, che continua a denunciare una strategia della tensione da parte delle forze dell’ordine. I legali citano due casi in particolare, occorsi nelle ultime settimane: quello di un’attivista bloccata all’uscita del ferramenta dove aveva comprato delle forbici e denunciata per uso di armi improprie e le perquisizioni a casa di militanti, a seguito delle indagini per un presunto lancio di uova su un convoglio statunitense.
A Niscemi, dove le tre parabole che formano l’impianto satellitare per le telecomunicazioni militari sono state già issate, si continua a respirare un clima di tensione. Sono numerosi i posti di blocco sulle strade della cittadina e intorno alla base Usa. Mentre gli attivisti continuano le loro attività anche nella nuova sede in centro. A partire dal doposcuola per i bambini, che ha fatto riavvicinare vecchi attivisti e associazioni come la Lipu. «Abbiamo distribuito 5mila volantini a Niscemi – spiega Fabio D’Alessandro, del comitato locale – anche in vista della manifestazione nazionale dell’1 marzo, la prima dopo l’innalzamento delle antenne. La gente è demotivata, ma vediamo una risposta positiva».
Gli avvocati, intanto, denunciano che «il tentativo di dividere e indebolire il movimento continua». «Alcuni fatti avvenuti di recente – scrive il Coordinamento dei legali in una nota – sono a nostro avviso, indicativi dellelevatissimo e sproporzionato accanimento repressivo che si autolegittima riconducendo la contestazione politica a presunte ipotesi di illecito da perseguire». Il riferimento è alla denuncia per possesso di armi improprie di Desirée Ristagno, giovane attivista, che aveva comprato delle forbici da giardinaggio. «Denunzia – aggiungono – che troverebbe il proprio fondamento non su elementi oggettivi, ma sulla circostanza che trattasi di una attivista No Muos. Come se essere attivisti comporti una presunzione di colpevolezza». Altro caso è rappresentato dalle perquisizioni e dai sequestri a seguito di un lancio di uova su mezzi militari Usa. «Anche in tal caso – sottolinano gli avvocati – l’intervento appare sproporzionato per mezzi impiegati ed invasività».
Quello di domani sarà un corteo formato soprattutto da militanti. E’ prevista la partecipazione di attivisti da Palermo, Catania, Modica, Ragusa, Gela e Piazza Armerina. La manifestazione partirà alle 9 e mezza da piazza Falcone e Borsellino, di fronte al Tribunale, si sposterà verso la Questura, il Comune, per concludersi davanti alla Prefettura e al palazzo della Provincia.