Niscemi e Valle del Mela, le partite non sono chiuse

“Il Muos è sicuro”, ci dicono i militari americani. Anche l’elettrodotto che Terna sta realizzando nella Valle del Mela è “sicuro”. La terza cosa sicura è che la Sicilia, Regione a Statuto autonomo sulla carta, è, in realtà, un’Isola a sovranità limitata. “Siamo in altre mani, liberati dalla libertà”, per dirla con un celebre personaggio di Saul Beellow.

In un’intervista al nostro giornale, l’ematologo Pietro Di Marco ha spiegato che le onde elettromagnetiche danneggiano l’organismo umano. In base al principio di precauzione, l’uomo dovrebbe astenersi dal realizzare impianti che producono onde elettromagnetiche nei pressi dei centri abitati.

Invece, in Sicilia, assistiamo all’esatto contrario: il Muos e l’elettrodotto di Terna verranno realizzati in prossimità dei centri abitati. (a sinistra, foto tratta da flickr.com)

Nel caso del Muos le responsabilità sono del Governo nazionale e del Governo regionale. Come abbiamo già scritto, è stato l’ex Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel 2010, a dire agli americani: ok, facciano pure il Muos in Sicilia. Ed è stato il Governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo, un anno dopo, nel 2011, ad approvare il progetto.

Dunque, ieri un Governo nazionale capeggiato dal Pdl – Belusconi, presidente del Consiglio, La Russa Ministro della Difesa – dà il via libera al Muos. Oggi Pd e Udc che avallano l’operazione. Guada caso, i tre Partiti che sostengono il Governo Monti. Un buon motivo, per i siciliani, per non votare queste tre forze politiche.

Nel caso dell’elettrodotto in corso di realizzazione nella Valle del Mela, in provincia di Messina, la situazione è ancora più grave. Perché lì siamo davanti a una società – Terna – che si rifiuta di modificare il tracciato, supponiamo per risparmiare, sulla pelle degli abitanti di questo angolo della provincia di Messina. E che sta distruggendo anche gli alberi secolari pur di realizzare i propri obiettivi. Scempio su scempio. Solo per questo il Governo regionale avrebbe già dovuto bloccare i lavori. 

Che fare, adesso? In primo luogo, è necessario informare i siciliani. Ed è quello che abbiamo fatto in queste settimane. Ci rendiamo conto che al Governo regionale di Rosario Crocetta non possiamo chiedere i miracoli. Anche perché si trova a guidare un Governo con due Partiti – Pd e Udc – che, questo bisogna gridarlo forte, non hanno alzato un dito per difendere gli abitanti di Niscemi e del circondario dal Muos. E non hanno fatto nulla per difendere gli abitanti della Valle del Mela.

Bersani, leader e candidato del Pd, è venuto in Sicilia e non ha nemmeno sfiorato gli argomenti Muos ed elettrodotto della Valle del Mela. Come se le due questioni non esistessero. L’Udc ha fatto ancora di più e, per bocca dei suoi dirigenti, ha affermato di essere d’accordo sulla realizzazione del Muos e dell’elettrodotto in provincia di Messina.

La partita resta aperta su tre versanti: politico, amministrativo e sociale.

Sul versante politico il presidente della Regione, Crocetta, è solo. E pur avendo lanciato qualche segnale importante – come la revoca delle autorizzazioni per la realizzazione del Muos – deve fare i conti con un Paese – gli Stati Uniti – abituato a comandare. Ovunque. Un Paese che, purtroppo, potrà sempre esibire i “sì” al progetto del Governo nazionale e del Governo regionale.

Poi c’è il versante amministrativo. Che il Governo Crocetta ha iniziato a percorrere. E che deve proseguire. Con che esiti non sappiamo.

Resta il terzo versante: quello sociale. Che si racchiude in una domanda: che faranno, adesso, i protagonisti dai Movimenti “No Muos” a Niscemi e dintorni e “No Terna” nella Valle del Mela?

Noi non crediamo che la vicenda si esaurirà così. In ogni caso, il Governo regionale di Crocetta un segnale potrebbe lanciarlo: bloccando, intanto, i lavori dell’elettrodotto nella Valle del Mela. E imponendo a Terna di cambiare il tracciato. Allontanandolo dai centri abitati. 

Poi, visto che in questi giorni è in corso la ‘rotazione’ dei dipendenti della Regione, sarebbe altrettanto importante che il Governo rintracciasse i dirigenti e i funzionari dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che hanno autorizzato il Muos e l’elettrodotto Terna. Per farsi spiegare sulla base di quali principi tecnici hanno autorizzato questi due ‘mostri’ elettromagnetici. Traendone le dovute conseguenze.

Il già citato principio di precauzione, come già ricordato, avrebbe dovuto consigliare i suddetti dirigenti e funzionari pubblici ad essere un po’ più prudenti. Anche perché, se un giorno la scienza dimostrerà, in modo inequivocabile, la connessione – magari suffragata dai fatti – tra malattie, morti ed emissioni di onde elettromagnetiche, avremo qualche nome da ricordare…

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