Lo scorso luglio a ventinove attivisti contrari alla costruzione dell'impianto di antenne satellitari dell'esercito Usa nel Comune nisseno era stato vietato di dimorare in zona in previsione del campeggio di inizio agosto. Oggi il tribunale del riesame di Caltanissetta ha annullato i provvedimenti per gli attivisti che avevano fatto ricorso, accogliendo le motivazioni dei legali Giorgio Bisagna, Paola Ottaviano, Goffredo DAntona e Carmelo Picciotto
Niscemi, annullati 15 divieti di dimora La decisione dei giudici a favore dei No Muos
Il tribunale del riesame di Caltanissetta ha annullato il divieto di dimora nel Comune di Niscemi per 15 attivisti No Muos ai qualei era stata rivolta l’ordinanza. Il provvedimento di custodia cautelare era stato emanato per un totale di 29 militanti contrari alla costruzione del mega impianto di antenne satellitari dell’esercito Usa in contrada Ulmo provenienti da tutta la Sicilia. Secondo il Giudice per le indagini preliminari di Gela, nell‘atto firmato lo scorso 16 luglio, in previsione del campeggio in programma tra il 6 e il 12 agosto, allinterno dellarea protetta sughereta, sarebbe stato «estremamente probabile la partecipazione alle iniziative di protesta in programma e che in tale contesto reiterino quelle condotte violente, minatorie e provocatoriamente fomentatrici di cui si sono già resi protagonisti».
«Visto l’articolo 309 del codice di procedura penale, si annulla l’ordinanza», ovvero l’articolo che disciplina le motivazioni di riesame delle ordinanze di custodia cautelare, come scrivono i giudici Mario Amato, Antonia Leone e Simone Petralia nel provvedimento che annulla il precedente, e del quale è stato dato subito ordine alla Cancelleria di depositare l’atto. A difendere i 15 dei 29 militanti che hanno fatto istanza di riesame gli avvocati Giorgio Bisagna, Paola Ottaviano, Goffredo DAntona e Carmelo Picciotto, che hanno eccepito la nullità dellordinanza per la sua genericità. Una visione che sembra essere stata accolta in pieno dai giudici, «ma aspettiamo di leggere le motivazioni per saperne di più», commenta D’Antona.