Cè tanta confusione sotto il cielo della politica siciliana. Si parla molto di poltrone – presidenza dellArs e i dodici assessorati regionali – ma si parla poco, anzi non si parla affatto – di come affrontare la spaventosa crisi finanziaria che il Governo di Raffaele Lombardo ha lasciato in eredità al nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Fioccano i nomi: intellettuali, grandi avvocati, mogli di importanti magistrati: belle persone, per carità. Ma cè da capire, tanto per cominciare, come mettere a punto una bozza di bilancio. Un compito che spetta alla politica o, quanto meno, alla componente fortemente politica della futura giunta regionale. (a sinistra, nela foto di lastampa.it Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè).
Forse prevedendo lo scenario attuale, prima delle elezioni, la direzione regionale del Pd siciliano aveva programmato, in caso di vittoria, una giunta politica proprio per affrontare la questione finanziaria. Quellindicazione è ancora valida? Davanti ai nomi che sono stati messi in giro in queste ore comincia a serpeggiare il dubbio che, rispetto alle indicazioni politiche di quella direzione regionale del Partito, le carte potrebbero subire un rimescolamento.
Poi cè la questione legata ad eventuali alleanze. Tema un po spinoso, perché le elezioni le ha vinte Rosario Crocetta appoggiato da Udc e Pd. Certo, cè il dubbio – manifestatosi durante la campagna elettorale – che voti di Grande Sud di Gianfranco Miccichè e del Partito dei Siciliani di Raffaele Lombardo potrebbero essere finiti, sottobanco, in sostegno di Crocetta. E un dubbio, un condizionale, non un fatto oggettivo, perché, fino a prova contraria, il voto è segreto.
Che vogliamo dire? Semplice: che in questa fase designare alla presidenza dellArs o, peggio, nella nuova giunta regionale esponenti vicini a Lombardo o a Miccichè potrebbe avere effetti politici negativi. Una designazione del genere, infatti, verrebbe letta – e non sarebbe una lettura campata in aria – come il pagamento di cambiali politico-elettorali.
Questo lascerebbe pensare, insomma, che in questa fase sia per la presidenza dellArs, sia nella composizione della giunta non dovrebbero entrare esponenti del Partito dei siciliani e di Grande Sud: questo anche nellinteresse di Lombardo e, soprattutto, di Miccichè. Questultimo ha sempre detto di aver partecipato alla corsa per la presidenza della Regione siciliana per vincere e non certo per fare perdere Nello Musumeci.
Insomma:linteresse di Miccichè non dovrebbe essere quello di prestare il fianco ad attacchi da parte dei suoi storici avversari politici.
Tra laltro, la presenza in giunta di personaggi comunque legati alle disastrose esperienze amministrative di Lombardo farebbe venire meno la discontinuità: quella discontinuità, rispetto al passato, anche recente, che in tanti – pure dentro il Pd – richiedono.
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