Adesso una politica assente scopre che c'e un'emergenza. I grillini si ricordano che presiedono la commissione ambiente dell'ars, che dovrebbe occuparsi di servizio idrico. Ferrandelli e tamajo fanno demagogia, cercando di scaricare la patata bollente al comune di palermo. La verita' e che non ci sono i soldi per pagare il solito personale assunto senza concorso
Niente acqua per 52 Comuni del Palermitano? La situazione è grave ma non seria
ADESSO UNA POLITICA ASSENTE SCOPRE CHE C’E UN’EMERGENZA. I GRILLINI SI RICORDANO CHE PRESIEDONO LA COMMISSIONE AMBIENTE DELL’ARS, CHE DOVREBBE OCCUPARSI DI SERVIZIO IDRICO. FERRANDELLI E TAMAJO FANNO DEMAGOGIA, CERCANDO DI SCARICARE LA PATATA BOLLENTE AL COMUNE DI PALERMO. LA VERITA’ E CHE NON CI SONO I SOLDI PER PAGARE IL SOLITO PERSONALE ASSUNTO SENZA CONCORSO
Ora che mezza provincia di Palermo rischia di restare senz’acqua, i politici siciliani cadono tutti dalle ‘nubi’. La storia è quella di una società privata – Acque potabili siciliane (Aps), fallita nei primi messi di quest’anno. Società che gestiva il servizio idrico in 52 Comuni del Palermitano. Gruppo che avrebbe dovuto essere sostituito. Ma che non è mai stato sostituito perché nessuno vuole assumere gli oltre 200 dipendenti di Aps.
La storia, lo ribadiamo, va avanti da mesi. Ma, a parte l’ex assessore regionale, Nicolò Marino, che stava lavorando a una soluzione, tutto il resto della politica siciliana – di maggioranza e di opposizione – ha prodotto solo chiacchiere.
Da quando Aps ha smesso di gestire questo servizio, tutto è passato nelle mani dei dipendenti di questa società fallita. Da cinque mesi o forse più lavorano, ma non vengono pagati. Dovrebbe intervenire la Regione: ma non è intervenuta. Dovrebbe intervenire la Provincia di Palermo commissariata dalla Regione: ma non è intervenuta.
Da qualche giorno, a quanto pare, i lavoratori hanno deciso di non lavorare più gratis. E 52 Comuni rischiano di restare senz’acqua. A meno che non si organizzino tra di loro. Del resto, in Sicilia c’è forse un Governo regionale? In questa vicenda non c’è. Non esiste. Salvatore Calleri – l’assessore che ha preso il posto di Marino – in questi giorni sembra in altre faccende affaccendato.
Della questione si è occupata oggi un’altra grande assente di questa storia: la Commissione Ambiente dell’Ars.
La situazione è in piena emergenza – afferma la deputata del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmeri -. Durante lincontro di questa mattina i dipendenti dellex Aps e i sindacati hanno preannunciato che non sono più in condizioni di garantire la continuità dei servizi da loro erogati, quindi qualora oggi non dovessero ricevere rassicurazioni sui pagamenti attesi da più di cinque mesi, da domani scoppierà il caos.
Non si possono mortificare ulteriormente i dipendenti – aggiunge Palmeri – che in questi mesi hanno anche anticipato i soldi per il carburante e per la manutenzione dei mezzi.
E intervenuto Domenico Tucci, generale dei Carabinieri in pensione, commissario della Provincia di Palermo e anche commissario straordinario dellAto 1, che ha illustrato una relazione sullAmbito territoriale evidenziando il quadro disastroso sia dal punto di vista sanitario – dovuto appunto al cattivo funzionamento di molti depuratori – sia da quello economico-finanziario, visti i ritardi nei pagamenti e limpossibilità di effettuare le manutenzioni necessarie.
Uno stallo intollerabile – continua il presidente della IV commissione, il parlamentare Cinquestelle Giampiero Trizzino – questa Regione ha urgente bisogno di una legge chiara di riferimento. Ho chiesto allassessore di inviarmi quanto prima lemendamento di riscrittura delle parti del disegno di legge in contrasto con il nuovo DL 133, c.d. Sblocca Italia, al fine di votarlo e portarlo in aula i primi di ottobre”.
“Nel frattempo – afferma Trizzino – lassessore deve provvedere a stanziare i soldi necessari per gli stipendi arretrati e avviare una gestione transitoria nelle more che venga applicata la nuova legge.
“Noi difenderemo il modello dei bacini idrogeografici – aggiunge Valentina Palmeri – e qualunque forma di gestione che ricordi il modello tradizionale sarà condannato. Fare coincidere gli ambiti con le attuali Province è una soluzione che in passato si è dimostrata del tutto fallimentare”.
Parla anche Maurizio Terrani, il sindacalista della Uil che segue questa vertenza: La questione è puramente politica – dice -. In realtà non abbiamo evidenziato problemi di ordine normativo o industriale. Confidiamo quindi sullincontro tra lassessore regionale allEnergia e il Sindaco di Palermo. I tempi incombono, considerato che la requisizione della società da parte della Prefettura scadrà il 31 ottobre ed il prefetto ha già dichiarato che non intende prorogare.
Volete vedere che, adesso, la fallimentare politica espressa dall’Assemblea regionale siciliana scaricherà la responsabilità sul Comune di Palermo?
Questa sembra l’intenzione di due ‘scienziati’ di Sala d’Ercole, il vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars, Edy Tamajo (che dovrebbe far parte del gruppo dei Democratici e riformisti siciliani), e il parlamentare del PD, Fabrizio Ferrandelli.
“Il servizio idrico e di depurazione per i 52 Comuni del Palermitano – dicono in un comunicato congiunto Ferrandelli e Tamajo – va garantito senza ulteriori tentennamenti e una strada percorribile, proprio per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio, riteniamo possa essere quella dell’assegnazione ad Amap spa dell’attività di gestione del servizio e del personale ex Aps”.
Con quali soldi l’Amap dovrebbe pagare gli oltre 200 dipendenti ex Aps questo i due ‘scienziati’ non lo dicono.
“Chiediamo al Governo regionale – aggiungono i due parlamentari – in applicazione dell’art. 7 del Decreto ‘Sblocca Italia’, di attivarsi per l’assegnazione alla società in house presente all’interno dell’ambito di Palermo, e cioè ad Amap spa, il servizio del gestore fallito Aps. Crediamo sia un’ipotesi percorribile anche per garantire l’unicità del servizio”.
Da buon seguace di Matteo Renzi, che ha pagato i famigerati 80 euro al mese con i soldi delle Regioni, Ferrandelli vorrebbe ‘sbolognare’ la gestione di questi 52 Comuni del Palermitano all’Amap. Come lui la pensa il secondo ‘scienziato’ Tamajo.
Domanda: Ferrandelli e Tamajo – peraltro eletti all’Ars nel collegio di palermo – pensano di pagare gli oltre 200 dipendenti ex Aps con nuove tasse a carico dei palermitani? Dovrebbero avere il coraggio di dirlo, così gli elettori palermitani si regoleranno di conseguenza alle prossime elezioni quando i due, verosimilmente, si ricandideranno.
“Abbiamo riconvocato la Commissione per giovedì 2 ottobre – concludono Ferrandelli e Tamajo – con gli stessi interlocutori chiedendo anche la disponibilità a partecipare al Sindaco di Palermo, al Presidente di Amap spa e al Prefetto di Palermo”.
Nella testa di Ferrandelli e Tamajo il Sindaco di Palermo dovrebbe accollarsi questa follia.
p.s.
Ah, dimenticavamo: gli oltre 200 dipendenti di Aps – persone degnissime – non sono state assunte per concorso, ma per la solita grazie ricevuta dalla politica siciliana: forse da quella politica che oggi vorrebbe caricare sul groppone di Amap (e quindi, come già accennato, dei cittadini palermitani, visto che Amap è una società controllata dal Comune di Palermo) il costo di questo personale.