Naufragio nel Mediterraneo, 22 dispersi. Morta una donna Stipati su un gommone. Un bambino è in gravi condizioni

28/06/2022 di , Tempo di lettura 1 min

A dare soccorso ai migranti è stata la Ong GeoBarents di Medici senza frontiere, intervenuta al largo del Mediterraneo dopo aver ricevuto l’allerta. L’intervento è avvenuto nelle scorse ore. Il gommone su cui viaggiavano i migranti, secondo quanto raccontato dalle prime testimonianze, era totalmente sfondato e con un tubolare rotto. Sarebbe stato avvistato almeno un cadavere in mare. 

Una donna, invece, è morta successivamente a bordo. Le evacuazioni mediche sono state organizzate nella notte, tra loro un bambino in condizioni gravi. Le persone erano tutte stipate su un gommone alle deriva da dove sono stati tratti in salvo 71 migranti, mentre 22 risultano ancora dispersi.

Precedente
Regionali, De Luca guarda avanti. Arriva sostegno di Sgarbi «Vinceremo con 41 per cento. Pronti a cambiare la Sicilia»
Successivo
Motta S. Anastasia, sorveglia dipendenti con telecamere Denunciato il titolare di un distributore di carburanti

Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Processo Lele Scieri, condannati per omicidio i due ex caporali
di

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

Gammazita chiede in affido lo storico pozzo «Non un parcheggio ma un luogo di cultura»
di

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo