Una passeggiata tra le strade del capoluogo etneo, per conoscere le tante speranze che i cittadini affidano all'anno nuovo. Tra queste maggiori possibilità occupazionali, strade più pulite e sicure. Ma c'è anche chi si augura lo stanziamento dei fondi per lo sport. Guarda il video
Natale 2016, auguri dei catanesi alla città «Più lavoro e chi vive fuori torni a casa»
Il Natale dei catanesi anche quest’anno passerà tra cenoni in famiglia e rimpatriate tra amici. Sono in tanti gli studenti fuorisede che sono tornati dai genitori, chi dalle città principali verso i centri minori e chi, invece, è tornato alle pendici dell’Etna dal nord Italia. «Auguro a tutti i ragazzi che sono fuori che possano tornare nella loro città», afferma Antonella, fioraia in piazza Borgo. Ma sono tante le voci dei catanesi che hanno deciso di fare un augurio alla propria città.
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C’è chi spera in un cambiamento nella gestione della cosa pubblica, come Roberto: «Mi auguro un miglioramento delle strade, dell’asfalto, perché molte sono impraticabili». «Chiedo al signor Enzo Bianco di destinare più soldi allo sport, come alla pallanuoto», gli fa eco Mario, un suo amico. C’è anche chi è più generico, alla villa Bellini, e augura «felicità e salute per tutti» o ancora «un anno pieno di fortuna, denaro e miglioramenti», come fanno le ragazze del chiosco di piazza Cavour.
C’è anche chi invoca il rispetto per l’ambiente: «Vorrei non vedere più sigarette per terra, perché com’è ora la situazione è davvero vergognosa». Alla fiera di piazza Carlo Alberto, uno dei macellai del mercato è contento, perché «almeno in questi due giorni si lavora» però, aggiunge con un pizzico di tristezza, «spero che le cose si sistemino presto per tutti, e mi auguro che il sindaco faccia qualcosa di buono per la città».
Tutti concordi insomma nell’augurare che la città possa rialzarsi: «Ai miei concittadini auguro uno splendido risveglio», dichiara una ragazza in piazza Università, ma c’è anche chi non sa cosa sperare e preferisce non dire nulla. «Cosa dobbiamo dire? – afferma ironico un signore guardando sua moglie – forse è meglio stare zitti e non dire stupidaggini».