«Siamo convinti che la distribuzione dell'arte dovrebbe seguire delle logiche diverse da quelle speculative del mercato». Parte da questa presa di posizione l'iniziativa pensata da alcune associazioni locali che metteranno in scena spettacoli e concerti senza stabilire cachet per gli artisti né biglietti per i fruitori. «Prima portiamo la cultura a Catania, poi pensiamo come pagare la benzina», spiega Mauro Maugeri dell'Arci etnea
Nasce la rete «Arte a chilometro zero» Iniziativa per diffondere la cultura a Catania
«Se non pensi in maniera alternativa, si va verso la fine». Mauro Maugeri, responsabile dell’Arci etnea, ne è convinto: «Prima portiamo la cultura a Catania, poi pensiamo come pagare la benzina». Parte da qui l’iniziativa Akm0-Arte a chilometro zero, una rete di diverse associazioni – oltre all’Arci ne fanno parte Zeronove, Lomax, Ballatoio, libreria sociale Mangiacarte, Officina rebelde e libreria Vicolo stretto – che si sono unite per offrire alla città eventi culturali che non prevedono costi fissi. Il debutto avverrà stasera, alle 19, con diversi appuntamenti in contemporanea.
Come sostengono i promotori nella dichiarazioni d’intenti pubblicata online «siamo convinti che la distribuzione dell’arte dovrebbe seguire delle logiche diverse da quelle speculative del mercato – spiegano – soprattutto in un momento storico in cui arte e cultura hanno smesso di essere considerate beni comuni su cui poter investire in termini sociali». Da qui l’idea di un’arte «che possa diffondersi negli spazi esistenti, che possa creare nuovi spazi di fruizione, che sviluppi la logica del pubblico dominio e dei diritti creativi condivisi». Infatti, nelle previsioni delle associazioni, l’iniziativa può essere anche una maniera per trovare nuovi linguaggi artistici e spazi per scambiare idee e progetti.
«Siamo realtà che si conoscono da tempo – prosegue Maugeri – E tutti abbiamo partecipato all’ideazione del progetto. È nata come risposta naturale a questo periodo di crisi». Fanno già parte della rete una ventina di artisti tra musicisti, videomaker, scrittori e attori. «Il sistema è quello classico del cappello nel quale versare un contributo a fine esibizione». Le associazioni garantiscono ai performer – tutti siciliani – rimborso spese per il viaggio, «non ci sono cachet». E a chi dice che così si svaluta il lavoro degli artisti? «Il nostro progetto è diverso – garantisce Mirko Maccaronello della Lomax – noi siamo tutti volontari e crediamo che larte vada diffusa come un qualsiasi servizio sociale alla comunità». Il suo locale è uno di quelli messi in ginocchio dalla crisi. «Fondare Akm0 per noi è dire che non ci arrendiamo».