Il governo Crocetta, attraverso un emendamento all'assestamento di bilancio, propone un nuovo prestito per dare le risorse che spettano alle 390 amministrazioni dell'Isola. «Un primo fattore positivo», commenta l'Anci. Ora la parola passa all'assemblea regionale siciliana
Mutuo da 65 milioni per salvare i Comuni Ma a Sala d’Ercole è corsa contro il tempo
Un mutuo da 65 milioni di euro per salvare i Comuni siciliani. Entro domani le 390 amministrazioni municipali dell’Isola avrebbero dovuto chiudere i bilanci e proprio oggi ecco l’ufficialità dei fondi. La parola, a questo punto, passa a Sala d’Ercole, dove è in corso l’esame dell’assestamento di bilancio. È proprio al ddl in discussione, infatti, che l’esecutivo guidato da Crocetta ha presentato un emendamento con la stipula del mutuo.
«Un primo fattore positivo», secondo l’Associazione dei comuni siciliani, che sottolinea però come «l’aspettativa dei 390 sindaci è ora quella che l’Ars possa approvare nei tempi più brevi tale norma in modo tale che i Comuni possano avere la disponibilità di queste risorse non oltre il 2016». Insomma, una corsa contro il tempo, mentre il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone ha proposto, al termine della discussione generale, di esaminare i primi 11 articoli della norma, i più «condivisi», per lasciare invece a domattina l’articolo 12, che contiene la cosiddetta ex Tabella H, da cui ieri il consiglio di presidenza ha stralciato numerosi contributi a pioggia a enti e associazioni.
Così, mentre l’Aula prosegue l’esame a ritmi ferratissimi, il segretario generale dell’Anci, Mario Emanuele Alvano, sottolinea che in sede di conferenza Regione-Autonomie locali, tenuta questa mattina, «si è stabilito di prevedere un riparto complessivo delle risorse destinate ad investimenti, e cioè dei 50 milioni già previsti e dei 65 milioni che, in base a quanto deliberato ieri dalla giunta di governo, dovrebbero essere reperiti attraverso un mutuo». Il criterio è abbastanza semplice: ripartire 112,350 milioni secondo gli stessi criteri con cui sono stati ripartiti nel 2015. Per cui, una volta passata la norma all’Ars, nessun Comune avrà meno risorse del 2015 e saranno attribuiti 2,650 milioni ai Comuni che rispetto al 2015 hanno subito un taglio sulla parte corrente.
Il mutuo si è reso necessario dal momento in cui è stato chiaro che i fondi Pac non sarebbero stati disponibili entro la fine dell’anno. Per questo motivo la Regione anticiperà le somme attraverso la stipula del mutuo, mentre «i 115 milioni di fondi Pac – spiega l’assessore Luisa Lantieri a Meridionews – saranno ripartiti per il prossimo anno e resteranno destinati ai Comuni».
Altro tema è invece quello della proposta di mutuo da 40 milioni avanzata dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, per affrontare le calamità naturali che hanno colpito diversi Comuni siciliani. Rispetto a questa ipotesi, il dibattito è ancora una volta nelle mani dei deputati e da Forza Italia ecco avanzare l’ipotesi che quelle somme vengano recuperate accantonando i debiti fuori bilancio inseriti in assestamento: «I debiti fuori bilancio non sono soltanto quelli inseriti nella norma – precisa il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone -, ce ne sono tanti altri da esaminare. Per questo la nostra proposta è quella di istituire una commissione speciale che possa redigere una puntuale ricognizione di tutti i debiti. In questo momento dovremmo accantonarli e destinare i fondi ai Comuni e prevedere un serio risanamento dei debiti fuori bilancio per l’anno finanziario 2017».