Muos: la penale da 18 miliardi di dollari agli Usa? Una bufala!

Mentre il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos, prepara una serie di iniziative che culmineranno con la manifestazione nazionale del prossimo 9 agosto, il Comitato delle Mamme No Muos, insieme con il Movimento No Muos Sicilia e l’attivista Giuseppe Maida si sono rivolti alle Procure di Palermo e Caltagirone e hanno presentato una denuncia-querela, contro la revoca di una revoca, voluta dal presidente della Regione, Rosario Crocetta per far risparmiare alle ‘casse’ della Sicilia – questa la tesi del Governatore dell’Isola – 18 miliardi di dollari.

Ma erano dovuti questi 18 miliardi di dollari? “Crocetta si è spinto oltre – affermano gli attivisti del Coordinamento regionale – dichiarando il falso a proposito delle presunte penali da milioni di dollari che la Regione avrebbe dovuto pagare alla Marina militare USA per il blocco dei lavori del MUOS. Non esiste alcuna penale; c’è solo stata una richiesta di risarcimento danni da parte del Ministero della Difesa, che il Tar Sicilia ha rigettato in quanto il Ministero non aveva alcun titolo per avanzare tale pretesa.

Rimangono agli atti le note critiche dei tecnici della Regione e la verifica del prof. D’Amore, che svelano il gioco che si sta svolgendo alle spalle di tutti noi, e rimane inoltre pendente al Tar di Palermo il procedimento instaurato dal Comune di Niscemi nel 2011 contro le autorizzazioni”.

Nel frattempo il presidente Crocetta assurge agli onori della cronaca statunitense. Il Washington Post ieri gli ha riservato un grosso articolo, tessendo le sue lodi e parlando di lui come di “un presidente che ha fatto della Sicilia la sua crociata, che ha rafforzato le leggi antimafia ha preso di mira il clientelismo, sprechi e corruzione e che per arrivare a tutto questo ha dovuto prima affrontare un altro avversario potente: gli stereotipi maschili “sud-macho-italiano”.

Il Washington Post apre il suo articolo affermando: “Degli ultimi due uomini a sedere nell’ufficio del palazzo di governo della Sicilia, uno ha subito un’accusa penale e l’altro sta facendo fatica. In questo quadro, Rosario Crocetta era il politico più improbabile a governare il Cosa Nostra country”

Lui, 62, anni, ex comunista, con un debole per gli occhiali blu mare… afferma: “Sono omosessuale ed io considero questo un dono di Dio, e no, non mi nascondo nemmeno un po’! Il fatto che io sono qui -afferma il presidente Crocetta nella sua intervista – è quasi inconcepibile. Anche io sono sorpreso”.

La vittoria di Crocetta in Sicilia – un bastione conservatore della Chiesa cattolica, del maschilismo e della mafia – prosegue il Washington Post – ha lasciato sbalorditi i sostenitori per i diritti dei gay, rovesciando le percezioni convenzionali che vede un Sud d’Italia meno progredito socialmente, rispetto al Nord più prospero.

“Avere Crocetta in Sicilia è come avere un uomo apertamente gay eletto governatore in Alabama”, ha detto Ivan Scalfarotto, membro del parlamento nazionale e un sostenitore dei diritti gay. “Ma il punto più significativo è che la sua sessualità è diventata un piccolo dettaglio per gli elettori. In Sicilia, la sessualità di Crocetta ha raccolto meno polemiche rispetto ad altri aspetti della sua personalità politica”.

“I suoi critici più severi dicono di lui che soffra di una forma di protagonismo populista con un gusto per il drammatico che non si fermerà davanti a nulla pur di raggiungere i suoi scopi politici. Il decoro non è una qualità di cui sembra godere molto. Il mese scorso, si è presentato ad una cerimonia di commemorazione per la II guerra mondiale con più di un’ora di ritardo, suscitando le ire dei dignitari americani in visita quando ha detto che le forze alleate avevano distrutto la sua casa di famiglia. Stava facendo la parte di quello di sinistra, i suoi avversari dicono, quando ha temporaneamente sospeso la costruzione di una parabola satellitare militare statunitense che cita un possibile rischio per la salute”.

Insomma, in questa intervista si parla di tutto, tranne che dei danni che il Governo Crocetta sta combinando in Sicilia. Insomma, le solite chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere…

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