All'indomani dell'annuncio del governatore Crocetta che ha dato mandato di revocare le autorizzazioni per l'impianto militare satellitare statunitense, a Niscemi sembra non essere cambiato nulla. Gli attivisti denunciano «l'arroganza del Golia americano», che non ha sospeso i lavori. Prosegue il via vai di mezzi e uomini alla base, così come i blocchi dei No Muos. L'assessore Mariella Lo Bello spiega: «Non esiste un solo documento da firmare per raggiungere l'obiettivo, ma una serie di atti»
Muos, dopo la revoca i lavori vanno avanti M5s: «Documento pronto, manca la firma»
Il giorno dopo il mandato del governatore Rosario Crocetta di revocare le autorizzazioni al Muos, sembra non essere ancora cambiato nulla. I lavori nel cantiere all’interno della base militare statunitense di Niscemi continuano. «Dal luogo di resistenza del presidio di contrada Ulmo – scrive in una nota l’attivista Peppe Cannella – ci siamo accorti che il Golia americano con la sua arroganza, con il sostegno delle forze dell’ordine italiane, continua i suoi lavori al cantiere». Ieri è proseguito il via vai di mezzi e uomini, mini gru, pick up, gruppi di operai, così come i blocchi dei No Muos, compreso il neonato comitato delle mamme, che hanno provato ad impedire il loro passaggio.
«Deputati regionali, assessori e operatori dell’informazione, istituzioni, cittadini – continua Cannella – devono sapere che i cantieri del Muos sono ancora oggi aperti e funzionanti e che i No Muos non si fermeranno fino a quando non verranno smontate le le parabole e le 46 antenne! Aspettiamo la delibera di revoca della giunta regionale, ma siamo convinti che la lotta è ancora dura e lunga e per questo chiamiamo alla presenza ai blocchi di mattina e all’umana e pacifica insorgenza». E’ possibile che il governo americano intenda ignorare le disposizioni della Regione siciliana? Gli scenari che si aprono a seguito del provvedimento di revoca delle autorizzazioni, in realtà, sono tanti e complessi.
L’assessore regionale all’Ambiente Mariella Lo Bello ieri spiegava a Ctzen che non «esiste un unico documento da firmare, bensì una serie di atti che porterà alla revoca delle due autorizzazioni concesse dalla Regione». Un iter non immediato dunque. «Ma la revoca – ho sottolineato Lo Bello – può essere considerata di fatto». Eppure pare che un documento esiste già a Palazzo D’Orleans a Palermo, sede del presidente della Regione. «E’ pronto – spiegano Francesco Cappello e Giancarlo Cancelleri, deputati all’Ars del Movimento cinque stelle – lo abbiamo letto ieri con i nostri occhi e attende la firma del Governo».
[Foto di No Muos]