Minacce all’Italia dagli squali della finanza

La democrazia è bella fino a quando comandiamo noi. A quanto pare, ne sono convinti i potenti dell’Unione Europea e della finanza mondiale, che ieri hanno sferrato attacchi violentissimi alla democrazia italiana, tanto da costringere Giorgio Napolitano ad intervenire per difendere il nostro Paese.

I signorotti di Francoforte e dintorni non hanno gradito i risultati del voto italiano che, in buona sostanza, ha detto “no” alle politiche stritola-cittadini  condotte nel nome dell’euro. Politiche che hanno ridotto alla fame la Grecia, la Spagna e, in parte, anche il nostro Paese.

Politiche che hanno portato, ad esempio, all’approvazione del Fiscal Compact, presentato alle masse come “fondo salva Stati” , ma che in realtà, punta a spremere ancora i cittadini in favore di una organizzazione finanziaria che avrà la possibilità di usare i soldi dello Stato per salvare le banche. 

Il successo del Movimento 5 Stelle e, in parte, anche del Pdl, è una risposta a questi signori della Bce e del Fondo monetario internazionale che avevano puntato tutto sul perdente Mario Monti. Uno dei punti chiave del programma dei grillini, infatti, è il referendum sull’euro e pure il Pdl, tra mille incoerenze, ha condotto la sua battaglia contro l’egemonia tedesca nell’Ue.

Un quadro che preoccupa i potentati dell’Ue e le lobby finanziarie. Che adesso, come, dicevamo, lanciano strali così pesanti  da costringere pure il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad intervenire.

Il primo ad esibirsi è stato Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze  e uomo-chiave per la Germania, una Nazione che ha tratto solo vantaggi dall’Ue e dall’euro.  Questo signore, parlando a sproposito delle elezioni itaiane, si è detto  “inorridito dalla vittoria di due clown“. E per non lasciare dubbi haspiegato che si riferiva al “comico di professione Beppe Grillo, mentre l’altro è uno che agisce sotto l’impulso del testosterone”, cioè Silvio Berlusconi.

E ancora: “L’Italia ò ormai un caso grave, contagioso, infettivo per il futuro dell’Europa”.  Dimenticando che il sentimento anti-euro è già ampiamente diffuso in Europa, ha aggiunto: “Il risultato elettorale in Italia ha diffuso dubbi sui mercati sulla possibilità che un governo stabile a Roma possa essere formato”. Insomma, la Germania continua a tirare acqua al proprio mulino, pazienza se gli altri restano senza farina. 

Dichiarazioni inaccettabili, che hanno spinto Napolitano ad annullare una cena con questo tipo: “Mi pare che non ci fossero più le condizioni dopo le dichiarazioni del tutto fuori luogo, o peggio, che ha fatto”. 

“Noi rispettiamo profondamente la Germania per i suoi successi, ha saputo risorgere dalle rovine e costruire una nuova Europa insieme all’Italia. Noi la rispettiamo, ma esigiamo rispetto per il nostro Paese” ha ribadito  Napolitano.

Ma non è tutto. Nel pomeriggio di ieri ci si è messa anche  Moodys, l’agenzia di rating più volte accusata di essere tra le responsabili del disastro dei derivati e delle acrobazie finanziarie che hanno inquinato l’economia mondiale. Dai signori di Moodys che hanno ancora la sfacciataggine di parlare, è arrivato il seguente messaggio: “Se l’accesso dell’Italia ai mercati dovesse risultare difficoltoso e il Paese dovesse richiedere assistenza esterna, il rating sovrano del Paese potrebbe passare a livelli notevolmente più bassi”. A giudizio di Moody’s “la performance dei partiti euroscettici, il Pdl e il Movimento 5 stelle, aumenta il rischio di un’inversione dei progressi fatti”.

Alla faccia loro, oggi Piazza Affari ha chiuso in rialzo. A rasserenare un po’ il clima è venuto anche l’esito positivo dell’asta di Btp, tutti collocati con buona domanda; i tassi sono risultati in rialzo, ma meno del previsto. Anche lo spread fra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è un po’ raffreddato a 335 punti.

Alla faccia loro, la gente, in Italia e nel resto dell’Europa, si sta svegliando.

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