Migranti, Nordio tenta di gettare acqua sul fuoco: «Nessuno scontro con i giudici, ma d’accordo con Meloni»

«Nessuno vuole ripetere gli anni di piombo del conflitto tra e magistratura e politica. Non mi pare nemmeno che sia in atto uno scontro istituzionale o che le espressioni della presidenza del Consiglio abbiano come oggetto uno scontro istituzionale». Così risponde il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il question time alla Camera, replicando alla domanda di Riccardo Magi, deputato di +Europa, che si era detto «profondamente preoccupato dello scontro che ha lasciato intendere che le decisioni di un giudice debbano palesemente conformarsi al volere dell’Esecutivo» dopo le polemiche scatenate da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che hanno criticato in maniera piuttosto dura la sentenza di Catania che smonta il decreto governativo che regola le richieste d’asilo dei migranti.

«La magistratura costituisce un ordine autonomo – dice Nordio – ma ho avuto mille e una occasioni per ribadire che nessuno vuole mettere in discussione il patrimonio irrinunciabile della categoria. Mai e poi mai nessuno ha pensato di sottomettere il pubblico ministero al controllo dell’Esecutivo. È una situazione molto più complessa di quanto possa essere riassunto nell’ordinaria polemica politica». Solo polemica ordinaria, dunque, per il ministro della Giustizia, che però butta la palla dall’altra parte: «Anche la magistratura ha usato nei confronti del governo e del parlamento anche di recente delle espressioni che non erano propriamente pacifiste».

Confermato comunque che il governo ricorrerà in Cassazione per ribaltare la sentenza della giudice di Catania. «Si tratta di un approfondimento tecnico la cui risoluzione devolveremo alla corte suprema di Cassazione. Abbiamo trovato delle criticità nell’interpretazione di alcune norme che sono complesse. È un problema squisitamente tecnico, il resto fa parte di quelle modalità di dialettica politica». Dialettica politica, ma fino a un certo punto. «Questo ministro è perfettamente allineato e perfettamente in sintonia nel seguire il giudizio della presidente del consiglio che esprime l’indirizzo politico del Governo – continua Nordio, che parla di sé in terza persona, come stesse presiedendo un tribunale – quindi sono perfettamente consapevole e perfettamente in linea con la presidente Meloni».


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