L'edizione 2020 della famosa guida premia gli chef Giuseppe Raciti e Roberto Toro, alla guida dei due ristoranti che guadagnano per la prima volta l'ambita stella. Mentre nella classifica dei locali con menu sotto i 35 euro la novità si trova a Randazzo
Michelin, in Sicilia 17 ristoranti stellati e 10 Bib Gourmand Zash di Riposto e il Timeo di Taormina i due nuovi ingressi
Ci sono due nuovi ristoranti stellati in Sicilia. La Guida Michelin 2020, 65esima edizione, è stata presentata oggi a Piacenza e ha svelato i nuovi ingressi: si tratta di Zash, a Riposto, e Otto Geleng presso il Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina. Nel primo la cucina è guidata dallo chef Giuseppe Raciti, nel secondo lo chef premiato è Roberto Toro.
In totale in Sicilia sono 17 i ristoranti che conquistano l’ambita stella. Due – Madia di Pino Cuttaia a Licata e Duomo di Ciccio Sultano a Ragusa – ne guadagnano due. Nessun locale del’isola ottiene le tre stelle, massimo riconoscimento che in Italia è stato attribuito a undici ristoranti. Confermata la stella per Il cappero a Lipari, St. George by Heinz Beck a Taormina, Coria a Caltagirone, La Capinera a Taormina, Il Bavaglino a Terrasini, Signum a Salina, Accursio a Modica, Locanda don Serafino a Ragusa, La Fenice a Ragusa, Shalai a Linguaglossa, Bye Bye Blues a Mondello, I Pupi a Bagheria e Sapio a Catania.
Tornando alle due novità siciliane dell’edizione 2020, la Guida sottolinea per Otto Geleng che «l’ambiente traduce l’eleganza tipica della destinazione e ricorda le ville isolane di un tempo: solamente “otto” i tavoli incorniciati in un terrazzo fiorito di buganvillee e affacciati sulla baia di Naxos e sull’Etna. I dettagli della mise en place sono ricercati e anch’essi rimandano ai fasti di un’antica dimora, mentre lo chef racconta la sua Sicilia, con molte interpretazioni personali: vincono la tradizione, ma in chiave moderna, e l’esaltazione delle migliori materie prime locali». Lo chef Roberto Toro dice di essere «tornato in Sicilia dopo diverse esperienze all’estero perché era forte la voglia di costruire qualcosa di importante nella mia terra. Sono emozionato e orgoglioso».
Per Zash – che sorge ad Archi, frazione di Riposto, ed è di proprietà della famiglia Maugeri – si evidenzia il contesto: «Nelle cantine di un palmento, le sale trasmettono un gran fascino per il loro carattere ruvido e autentico. Si accompagnano all’opposto a una cucina raffinata ed elegante, una delle esperienze gastronomiche più interessanti in zona».
La Guida Michelin ha pure una sezione riservata ai Bib Gourmand, ristoranti con un menu completo a meno di 35 euro dove il rapporto qualità-prezzo è quindi un elemento essenziale e in cui si gustano ricette spesso ispirate alla tradizione. In Italia sono 266. Per la Sicilia il nuovo ingresso dell’edizione 2020 è Veneziano, a Randazzo, dove «i funghi sono i padroni assoluti della cucina» e le sale «rinnovano con buon gusto la tradizione di un antico palmento».
In totale i Bib Gourmand siciliani sono dieci: quattro in provincia di Palermo (Buatta cucina popolana nel capoluogo, Nangalarruni e Palazzaccio a Castelbuono, e Terrazza Costantino a Sclafani Bagni), due nel Catanese (oltre a Veneziano di Randazzo si conferma Me Cumpari Turiddu a Catania), due in provincia di Messina (La Sirena nella città dello Stretto e Trattoria da Angelo Borrello nel paesino di Sinagra). Uno rispettivamente nel Siracusano (Andrea Sapori Montani a Palazzolo Acreide) e ad Agrigento (Osteria Expanificio).