«Adesso spero di incontrare Angelino Alfano per chiedergli la disponibilità di ragionare su un candidato di Forza Italia. Nomi ne abbiamo tanti». Così il coordinatore regionale di Forza Italia sancisce una rottura, forse definitiva, in vista delle elezioni regionali del 5 novembre
Micciché abbandona Musumeci, centrodestra spaccato «Voleva che Alfano non venisse, si vergognava di lui»
«L’accordo con Nello Musumeci si è rotto definitivamente. Adesso spero di incontrare Angelino Alfano per chiedergli la disponibilità di ragionare su un candidato di Forza Italia. Nomi ne abbiamo tanti: da Stefania Prestigiacomo a Renato Schifani, o ancora Salvo Pogliese o Basilio Catanoso». Gianfranco Micciché, coordinatore di Forza Italia in Sicilia, rompe gli indugi. Una rottura che rischia di spaccare definitivamente il centrodestra in vista delle elezioni regionali del 5 novembre. «L’accordo con Musumeci si è rotto perché pretendeva che Alfano non venisse a fare campagna elettorale in Sicilia, si vergognava di lui», aggiunge all’agenzia Italpress.
«Io sono in giro per l’Isola ad incontrare i siciliani. Mi dicono di qualche polemica sui giornali… non abbiamo tempo di fermarci, siamo in piena campagna elettorale», replica Musumeci dalla sua pagina Facebook. Il ministro degli Esteri, corteggiato sia dal centrosinistra che dal centrodestra, resta l’ago della bilancia delle due coalizioni. «Proprio per evitare di perdere la possibilità di stringere l’intesa con i centristi – dice Miccichè – ho spiegato ad Alfano che abbiamo comodamente il tempo di lavorare per una candidatura, che sia anche più idonea alla costruzione in Sicilia di un partito popolare, propedeutico alla nascita di un Ppe italiano serio, che, ovviamente, non potrebbe fare a meno di un’anima centrista. Con Alfano ci rivedremo al più presto per ricominciare un ragionamento, che potrà prevedere anche la candidatura alla guida di palazzo D’Orleans di un politico proveniente direttamente dalle fila di Forza Italia».
Duro il portavoce di Noi con Salvini nella Sicilia occidentale, Alessandro Pagano. «È chiaro che se Miccichè farà fallire l’accordo sarà per la seconda volta responsabile della sconfitta dl centrodestra unito in Sicilia. E dopo Crocetta regalerà la regione ai 5 Stelle. Così come è altrettanto chiaro che il richiamo al Ppe ha un solo significato, aprire all’inciucio con il Pd dopo il voto delle prossime politiche. Ma anche in quel caso rischiano di fare i conti senza l’oste. Riteniamo che l’ennesimo appello del movimento di Musumeci vada accolto. Nel frattempo rimaniamo in attesa che Miccichè rinsavisca. Se non altro perché Alfano si è già buttato tra le braccia del Pd».