Contrariamente a quanto previsto, l'erogazione idrica non riprenderà regolarmente. Lo conferma l'Azienda mediterranea acque che in queste ore si sta riunendo con le autorità catanesi e peloritane per capire quali soluzioni prendere. La condotta appena saldata presenta già una crepa. Presidio di protesta indetto per stasera alle 20
Messina, continua l’emergenza acqua Si allarga la frana, scuole chiuse
Messina sull’orlo di una crisi di nervi. L’erogazione idrica non riprenderà regolarmente, come era stato comunicato dall’Amam oggi poco dopo le 13, a causa dell’allargamento del fronte della frana che la scorsa settimana, a Calatabiano, ha danneggiato l’acquedotto di Fiumefreddo. I cittadini dovranno attendere ancora cinque giorni prima che l’erogazione torni a pieno regime. Lo ha reso noto Leonardo Termini, presidente dell’Azienda mediterranea acque, che ha riunito le autorità catanesi e peloritane per capire come procedere. Il sindaco, Renato Accorinti, ha già predisposto una nuova ordinanza che dispone la chiusura delle scuole e degli uffici pure per domani.
A preoccupare sono gli esiti dell’ultimo sopralluogo tecnico, con il fronte della frana che si allarga sempre più e la condotta appena saldata che presenta già una crepa di un centimetro e mezzo. Le prefetture di Catania e Messina, la Protezione civile, i vigili del fuoco, il Genio civile, il Comune di Messina si sono appena riuniti per studiare eventuali soluzioni alternative. «Stiamo valutando», fa sapere Termini, spiegando che mentre l’azienda era pronta a riempire i serbatoi si è registrata un’anomalia durante i test. La conduttura non è stabile a causa di un movimento franoso e questo rende impossibile l’erogazione. A peggiorare tutto è il maltempo previsto fino a sabato prossimo.
Per far fronte all’emergenza si pensa di allacciarsi all’acquedotto Alcantara il quale, tuttavia, presenta alcune interruzioni. Per questa ragione si vuole creare un bypass con quello di Fiumefreddo. Domani si terrà un incontro con un dirigente di Sicilia acque per valutare il progetto. Da ricordare che la tariffa imposta dalla partecipata regionale, a capitale in maggioranza francese, è più alta dell’attuale. Per affrontare gli ulteriori costi dettati da interventi straordinari, Accorinti confida nella dichiarazione dello stato di calamità naturale.
In merito al recupero della funzionalità della condotta danneggiata a Calatabiano, il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa, spiega che «occorre riportarla alla luce, evitando le spinte del terreno. Dopo si cercherà di rinforzare le giunture. Ciò consentirà di apportare un primo quantitativo di acqua. Domani, due ditte, Trovato e Celesti, affiancheranno i tecnici dell’Amam nei lavori di ripristino».
Intanto il movimento cittadino L’Altra Messina, visto il perdurare dell’emergenza idrica, invita i cittadini a riunirsi in piazza municipio, alle 20, per manifestare il proprio disagio. Alla protesta partecipa anche il Movimento consumatori del Sud. L’accusa alle autorità è di essersi mosse «con colpevole ritardo». Una «condotta irresponsabile che ha penalizzato nel fine settimana, giornate di massima affluenza, bar, ristoranti e tutti i luoghi pubblici, oltre al danno che hanno ricevuto e ricevono ancora oggi famiglie, anziani e malati».